Il nuovo lavoro di Savino è un compendio meditativo di suggestioni modern jazz e chitarra rock
Il quarto album di Fabrizio Savino è al crocevia tra le influenze più classicamente jazz del chitarrista italiano e il background che viene dalla sei corde rock, un lavoro che nelle sue undici tracce pesca tanto da standard come Skylark quanto da suggestioni jazz rock vagamente zappiane No Ifs, Ands Or Buts, da sonorità fusion e dai capisaldi del fraseggio solista rock (Rebirth. Il sound della voce melodica protagonista mantiene una certa costanza, quella di un tono cristallino che viaggia lungo una scala dal gain più saturo a un clean limpido o un crunch più delicato, ma il gioco delle strutture e degli arrangiamenti messi in piedi dal trio con Luca Alemanno al contrabbasso e Sebastian Merk alla batteria giostra le composizioni viaggiando dalle dilatazioni d’atmosfera della title-track alle fughe progressive di Rebirth, dai passaggi strumentali più ritmici e muscolari di Waltz for Sabri al tocco morbido e deliziosamente retrò degli archi di So Close And Yet So Far. ‘The Rising Sun’, nomen omen, è un lavoro dalle atmosfere tendenzialmente luminose, ma intriso di una certa malinconia e di un’energia placida e meditativa, che tiene fede all’interesse suscitato nel panorama jazz europeo dal suo predecessore ‘Gemini’ e che però si rivolge tranquillamente anche agli amanti della sei corde meno legati al background jazzistico.
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La recensione The Rising Sun di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-26 12:38:47
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