Qualcuno, mi pare Dr.Dre, nel momento di massima ricezione delle demo trovò questa regoletta di ascoltarli tutti, ma per soli 30 secondi. In quei 30 secondi ci doveva essere qualcosa di fortissimo, di incredibile. Se avessi usato questa tecnica per recensire Ricerca di Claudio Sirigu, avrei dovuto stoppare immediatamente. Un pezzo del cuore va nella direzione opposta al titolo del disco, con rime banalissime, finali tronche, una strumentale da Sanremo Giovani 1994. Insomma, si poteva fare molto di più, e di meglio arriva proseguendo con l'ascolto, ma certamente non si doveva mettere ad aprire l'album.
Dimenticando la traccia 1, il disco autoprodotto mostra alcuni pregi messi in ombra da imperdonabili difetti: alcune idee di scrittura e composizione molto interessanti sono purtroppo diluite in una produzione non all'altezza, cercando di attraversare troppi generi nel giro di un disco solo. L'autotune di Tutta La Rabbia é quasi trap, la metrica da singolo radiofonico di Io Da Solo – che ha anche una discreta topline, mannaggia – La ballata a metà tra Ministri e Tiromancino Tempi Belli, l'elettronica dark (dell'inizio) di Rumore, insomma: una confusione di fondo, tutte ottime idee primordiali a cui manca il passo definitivo per diventare canzone concreta.
I lavori precedenti avevano alcune idee da sviluppare per migliorare il songwriting, qui invece le canzoni nella loro essenza – quando Sirigu non si perde alla ricerca di costruzioni banali per la hit perfetta – sembrano buonissime basi da cui partire, svilite da strumentali davvero approssimative che non rendono loro giustizia. E se molte di queste canzoni – almeno cinque o sei di questo disco, e altre provenienti dalle quattro prove precedenti – venissero riscritte, rimodulate, con l'attenzione di un produttore esterno con cui rimbalzarsi idee e suoni? Al quinto disco in cinque anni, tutti autoprodotti, scritti e composti, un plauso va alla forza di volontà, all'impegno e alla penna promettente, ma c'è bisogno di un intervento esterno per prendere un talento grezzo e renderlo un vero progetto musicale. Verrebbe fuori un disco da ascoltare più a lungo, superando senza problemi anche la cattivissima regola dei trenta secondi e dando finalmente luce alla scrittura del giovane Sirigu.
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