Canzoni che rispettano l'ortodossia punk ma si prestano ad una visione più profonda di stampo autoriale. Senza paura, o meglio: "Sine Metu".
Ritorno di gran carriera per i romani Gli Ultimi, che approcciano il nuovo decennio pubblicando il quinto long play della loro storia artistica: si intitola “Sine Metu”, licenziato per Time To Kill Records / Hellnation Records.
Proprio attorno al concetto di abbattere qualsivoglia forma di timore (sine metu significa proprio senza paura) ruotano le dodici tracce che plasmano questa proposta artistica: in linea di coerenza con le tematiche affrontate nei testi dei lavori precedenti, il punto di rottura per Gli Ultimi questa volta è orientato sul versante musicale, dove viene impostato un punk rock che arriva dritto come il destro di un pugile, di quelli bravi. Niente fronzoli, ma questo non significa che i ritmi alti siano ingabbiati nell'urgenza espressiva: c'è grande cura nei dettagli, nelle performance in studio di registrazione come nel lavoro effettuato al banco di mix&mastering; le dinamiche ritmiche hanno la giusta pasta, le melodie brillano, lucide nella loro definizione.
C'è voglia di raccontare, e questo piglio autoriale permette al fruitore di immergersi nelle piccole storie di quotidiana difficoltà che il sodalizio capitolino condivide in questo suo nuovo lavoro di inediti. Con un po' di anni d'esperienza ormai alle spalle, Gli Ultimi non potevano sbagliare, e non l'hanno fatto: il fulgore punk vive negli stessi spazi della riflessione, con strumentali ortodosse e parole dal respiro più ampio.
Impegnarsi, in tal senso, rappresenta una scelta vincente perché non c'è paura nel fare canzoni che vogliono davvero dire qualcosa.
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La recensione Sine Metu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-09 00:00:00
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