Dieci brani di rock genuino, dalle molteplici sfumature e con uno spirito derivativo che non altera la spinta genuina della band romana.
Gli Electric Cherry sono un quartetto romano formato da Stefano Sforza (basso e tastiere), Alessandro Santucci (chitarre, lapsteel, mandolino, tastiere), Cristian Ferrara (voce e chitarra) e Giorgio Spila (batteria).
Il loro album d'esordio è stato interamente registrato durante la pandemia e propone un hard rock di matrice prettamente statunitense, abbastanza energico e con una presenza vocale dinamica e graffiante, sulla scia delle band iconiche degli anni '80 e '90. La partenza è affidata all'esplosività di "Right Or Wrong", classico brano di spinta che mette subito in chiaro quali sono i canoni di riferimento: il riff zeppeliniano di "Face Off The Present" ci porta su territori dell'hard rock che conosciamo benissimo, andando a proporre intermezzi sonori che risultano essere un marchio di fabbrica, a metà strada tra gli Aerosmith e i Guns'n Roses. E quando la chitarra diventa sporca (come nell'incipit hendrixiano di "Like My Bike") riusciamo a cogliere qualche sfumatura interessante che, nonostante sia estremamente derivativa, rivela la capacità di miscelare diversi filoni rockettari senza difficoltà o effetti stranianti. Ovviamente, come in un qualsiasi album classic-rock che si rispetti, c'è spazio per la ballata e la melodia di "Bed Of Thorns", altro brano costruito bene e alla fine tra i migliori del lotto.
Dentro questo debut-album ci sono gli Zeppelin e i Guns, gli Stones e gli Aerosmith, ma anche qualcosina dei Soundgarden e dei Black Keys, tutto riunito in un bel minestrone con poca originalità ma con tanto tanto spirito rock genuino.
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La recensione Electric Cherry di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-09 09:06:58
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