I Sudestrada, Francesco Cinque e Lorenzo Ghetti, sono un duo elettro-cantautoriale con base in provincia di Forlì-Cesena: i cinque capitoli di "Radio Laleh" sono infatti canzoni d'autore vestite di elettronica sorprendente, ricercata e intellettuale ma al contempo molto gradevole all'ascolto, con una voce calda e cavernosa alla Francesco Bianconi (Baustelle), nell'ambito di un'ottima produzione.
Ad aprire il disco è l'andamento tribale di "Nuove percezioni", mentre "Invito alla costruzione di uno smarrimento" diventa un mantra ossessivo e remoto. Spicca il magnetico esperimento di spoken music in "Quattro appunti", forse la traccia più bella del disco, attraverso un racconto lirico e poetico; d'altra parte gli storici Offlaga Disco Pax di Max Collini, tra i punti di riferimento italiani del genere, non venivano da molto lontano: erano di Reggio Emilia ed è un piacere riassaporare così quella bella inflessione emiliano-romagnola. Dopo il piglio reggae di "Intimità provvisorie", la sofisticata atmosfera di "Fermo restando" chiude l'EP.
Tranne che in "Quattro appunti", i testi dei brani sembrano restare volutamente impalpabili, ma in futuro si potrebbe lasciar andare la penna sempre più libera e azzardare: le parole e le immagini devono saltare e scomporsi, per poi ritrovarsi e fare l'amore. Da qualche tempo può capitare di chiedersi se saremo destinati all'infinito ad essere bombardati da hit e tormentoni che usano l'elettronica solo come pretesto per presunti ritmi sintetici e martellanti: spesso il risultato di quella pratica è creare prodotti musicali che durano il tempo di uno skip. Per fortuna resistono ancora progetti artistici che si sforzano di cercare una nuova via capace di unire suoni contemporanei, testi profondi, melodie orecchiabili e originalità.
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