Casa Nova esperanto 2021 - Psichedelia, Industrial, Elettronica

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Punk'n'loop extraparlamentare.

Punk’n’loop extraparlamentare. Definizione alquanto destabilizzante. Però ci sta. Nova esperanto allinea tredici pezzi, una buona parte dei quali titolati con nomi e cognomi. Ulrike Meinhof, Giangiacomo Feltrinelli, Guido Giannettini, Renato Curcio-Enrico Franceschini-Mara Cagol (ovvero, le proto Brigate Rosse). Poi Parco Lambro, i Lupi Grigi, l’ateismo (non di Stato), la militanza, la clandestinità. Un concentrato di anni ’70. Tanto piombo, qualche pennellata di colore, meglio se non eccessiva.

Nova esperanto arriva da una storia lunga e difficile. Pronto nel 2006, rifiutato da tutte le etichette discografiche contattate, il disco è uscito fuori dal limbo di recente, con i Casa riformati e un progetto sul quale rimettere le mani. Anche se le peculiarità disegnate all’origine non hanno subito variazioni: claustrofobia, cupezza, angoscia. In sintonia con il periodo preso in esame.

Il suono in uscita dall’album abbraccia un’elettronica totalizzante, estrema, inquietante, ossessiva, ruvida. Percorsa da spasmi elettrici lancinanti, martellate industrial, percussioni ben in vista, a volte vicine al jazz. E un cantato in piena rottura con la tradizione cantautorale che, sin qui, si è fatta carico di raccontare quegli anni: biascichii, versi animaleschi, un grammelot impazzito e per nulla rassicurante tracciano i confini di una parte testuale che trascende la narrazione, chiudendola all’interno di una gabbia stilistica non disposta a compromessi. Quasi. Prendete l’approccio di A Ulrike: non ricorda forse l’attacco di Time dei Pink Floyd? E poi la chiusura, affidata a una ghost-track in salsa new age, quasi a voler affidare il finale a una speranza. O forse si tratta di un richiamo (una concessione?) a una leggerezza rifiutata, con solide argomentazioni, da una band che ha costruito le proprie basi attorno a una radicalità sostanziale e parecchio esplicita. Nova esperanto non è un disco per tutti, vero, ma non è che si debba piacere a chiunque. Anzi.

 

 

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La recensione Nova esperanto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-18 18:28:00

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