Una fine (quella di una festa) che segna l'inizio dell'esperienza creativa di Cécile. Proposta d'ascolto breve ma di folgorazione istantanea.
La fine della festa è quel momento, quasi catartico, dove ognuno si trova a fare i conti con quello che ha dato e quello che ha preso. Spesso, non si tratta di meritocrazia. Ma la fine della festa può anche essere un momento di inizio, come per i Cécile: il duo formato da Tommaso Mori e Stefano Sestani abbraccia il concetto di “an end as a start” pubblicando il proprio EP d'esordio, che si intitola proprio “La Fine della Festa”.
Cinque tracce dove il sodalizio lucchese si eleva a forma collettiva: inclusività che allarga tanto le maglie della formazione artistica quanto quelle relative ai generi musicali coinvolti; se ne produce una proposta d'ascolto trasversale, che dalla matrice portante di trip-hop vive di spoken words, fiati noir dal retrogusto jazzistico, chitarre dai riverberi post-punk e citazioni ai Talking Heads (“Di una Canzone, di un Film”). È il vivere quotidiano che influenza Cécile, entità dai contorni sfumati ma dalla forza umana e femminea, sfuggevole come quella persona che desideri tanto perché ammaliato da una certa introspezione e piglio d'autorialità.
Un rapido contatto che si tramuta in folgorazione, esattamente come accade con questa breve ma intensa esperienza uditiva: brani che rifiutano la forma pop per approfondire gli elementi messi in gioco di volta in volta concretizzano un disco convincente e con registro espressivo definito con efficacia. Partire con le idee chiare non ti assicura su quale punto d'arrivo raggiungerai, ma di certo è utile per godersi al meglio il viaggio.
Finita una festa, ne inizierà un'altra.
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La recensione La Fine della Festa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-08 13:13:36
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