Greco & Green: il duo italo-inglese debutta con un album tra piano pop e influenze alternative
Da qualche parte in periferia può nascere la buona musica. Ce lo dimostra Greco & Green, il duo composto dal romano Max Greco e dal londinese Tim Green, incontratisi in un forum di appassionati del songwriting e cresciuti nelle periferie delle due capitali. I due pubblicano nel 2021 il loro album di debutto, Somewhere on the Outskirts per l'appunto, a indicare la loro dimensione genuina e sincera. Come le loro canzoni, che scorrevoli si lasciano ascoltare con trasporto e leggerezza, grazie alla voce calda di Tim Green e all'intelligente uso del piano di Max Greco.
Il disco si apre con Dark Day Mugshot, brano che si muove tra le coordinate Elton John-David Bowie, in una riuscita combinazione di voce e pianoforte e scrittura (in inglese), in cui un verso ricorda vagamente l'incipit di Karma Police dei Radiohead. Più presente è la batteria nella title-track, dalla scrittura delicata e dal pianoforte anche questa volta quasi ipnotico. Poetica lirica e surreale, in stile dylaniano, quella di Picture House, pezzo che ci propone una vocalità più dinamica rispetto ai precedenti. Sul finire del disco, troviamo un uso più massiccio della chitarra, come nella traccia Billionaires, la più lunga del disco, che sbeffeggia la ricchezza affermando con fierezza il proprio stile rustico e sincero.
Greco & Green debuttano con un album che potremmo definire piano-pop, dato l'utilizzo centrale del piano, che però rischia di risultare invasivo. La loro forza sta nel contrasto tra il genere piano-pop e la vocalità e l'interpretazione che invece vertono su altre tendenze, dall'indie rock al rock alternativo. Ma soprattutto, ciò che riesce davvero a diversificare un brano da un altro è la sapiente scrittura, cruda e malinconica, che vale senz'altro una menzione di merito.
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La recensione Somewhere on the Outskirts di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-01 22:11:00
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