Alessio Caorsi ci porta in viaggio a suon di sinestesie
Synesthesia Vol.03 di FUZZ non potrà mai essere, per tutta una serie di motivi, uno dei dischi citati/bili nelle classifiche di fine anno eppure, quasi come se questo ragionamento non fosse antilogico, è uno degli album migliori del 2021. Non voglio esagerare o fare quello che la spara grossa per il gusto di farlo: per sostenere la mia tesi vi invito a fare una roba semplice. Andate ad ascoltarvi Giovane Lupa e poi ne riparliamo.
Già perché Alessio Caorsi aka FUZZ è proprio questo: non ha bisogno di una campagna marketing o di strategie social per dimostrare chi è e quanto sa fare. Lui è un artista fatto e finito, un compositore raffinato e un autore in grado, come egli stesso ha scritto per la presentazione del progetto Sinestesie, "di raccontare immagini d'autore in musica".
Ecco allora i pezzi acustici del calibro di Oceani Antichi è qualcosa che, raramente, si può sentire al giorno d'oggi perché ogni traccia di questo disco è cesellato come il portone di una chiesa rinascimentale: è un pezzo unico, non si può replicare, si può solo "aprire" per scoprire il tesoro che cela al suo interno.
E allora, senza tanti giri di parole, fate una cosa che vi consiglio di tutto cuore: aprite Synesthesia Vol.03 di FUZZ: non ve ne pentirete ma, anzi, mi ringrazierete.
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La recensione Synesthesia Vol.03 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-25 07:59:51
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