"Farfallina Snob" è un album firmato Kaal che sperimenta molteplici ritmi e forme, e forse anela al Grande Mondo dei singoli estivi. La voce versatile del cantante invita in uno strano viaggio. Voce che da motivi pop, non si decide tra psichedelia alla Quintorigo, o strafottenza stile Grignani, o finto-bohemien stile Velvet o Vibrazioni, o più soul-elettro come Subsonica e Morgan. Talvolta si spalma come Pelù, oppure s’increspa alla Godano.Voce mutante, che non si prende la responsabilità di fissarsi, forse per interpretare debitamente le diverse inclinazioni di genere. Ma forse è ora di scendere da un palco di divertimento liceale e scegliere lo stile.
Qualche intramezzo di sfogo noise ed elettronico, pochi accordi no wave solleticano il cuore, e si dileguano tristemente per lasciare spazio a più farfalloni ed approssimativi giri da cabaret, e motivetti colonna sonora “E’ l’ultimo giorno di vacanza e ci tuffiamo tutti insieme in piscina”, e ad effetti chitarra tipo Interpol o "New Born" dei Muse.
Prendono un po’ in giro questi Kaal, con testi mezzi provocativi mezzi confessioni, vaghe rimembranze di testi alternative Sanremo giovani. Ricordano un primo album dei Marlene Kunzt per la voce che stride stizza, ma i testi non vogliono tagliare, sono come gergo maldestramente riportato. Interessante l’ultima traccia "Teleferico" per il fatto che conferma la tendenza di sperimentazioni elettroniche che contamina sinteticamente tutti i generi.
Sono riconoscente ai Kaal per aver utilizzato tutta l’ala strumenti della mansarda (glockenspiel, toy guitar, bidoni del colorificio, campanaccio, trombetta “Camden Town”, sega vibrante, fischio per canarini, kazoo, radio, barattolo…) e questa fantasia. Sono riconoscente del fatto che all’interno dell’album, tagliando le sagome dei componenti si tagli anche il testo. Questo lo trovo molto nobile. "Farfallina Snob" che voli annusando l’aria di qua e di là, trova il tuo fiore!
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