Post punk or whatever post quarantena
Orange, l'ep dei BAZAAR è un ep eccezionale. Facciamo che ve lo dico così almeno non vi fate strani dubbi: da Bologna è in arrivo una nuova band, tutta istinto, aggressività e voglia di fare rumore. Ma perché vi dico che questo ep è eccezionale? Beh, sfruttando la potenza di un'assioma: dato che il (post) punk nasce da un bisogno, da un'esigenza sì insomma da "un prurito dell'anima" di gridare nel microfono tutta la propria inadeguatezza, rifiuto e voglia di ribaltare la società questo è l'ep più post punk che abbia sentito da un bel po' di tempo a questa parte. Per questo è eccezionale.
Una traccia come Design, infatti, nella sua ruvidezza è quello che ci vuole per cancellare con un colpo di spugna anni e anni di strategie di marketing, patinatura da rivista sempre e comunque e artisti esordienti che sono già famosi a prescindere. E invece no, i BAZAAR rimettono la chiesa al centro del villaggio con canzoni tutta grinta e tutta rabbia come Whatever. Ovviamente non siamo di fronte al "capolavoro della vita" in fatto di arrangiamenti ma proprio la semplicità, al limite del brutale, degli arrangiamenti danno forza, forma e possanza ai componimenti del gruppo di Bologna.
Un ep quindi che, al netto di qualche ovvia ingenuità, mi ha davvero colpito nel profondo e colpito profondamente, tipo quando al liceo i tuoi amici, da dietro, ti facevano la "vecchia": era sì un calcio nel polpaccio ma fatto con il massimo dell'affetto. Cosa c'è di più post-punk?
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La recensione Orange EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-10-31 08:03:49
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