Grand Hotel Abisso: il nuovo album dei Roseluxx è una fotografia di una società in declino
Ad ascoltare il nuovo album dei Roseluxx, ci si sente sull'orlo di una civiltà in rovina come cantano nella title track. Grand Hotel Abisso, il terzo lavoro della band pubblicato da Goodfellas Records, è il nostro nuovo mondo, che inesorabile va incontro al suo destino incerto, tra minacce di catastrofi naturali e disordine sociale. Un periodo nefasto, che però viene raccontato nelle canzoni con una lucidità chirurgica, come i romanzieri del Naturalismo. Una visione angosciata dell'esistenza, dove ogni scena quotidiana sembra essere estratta da Suspiria, il film cult di Dario Argento che ispira la band per una traccia omonima.
È Netflixx ad anticipare il disco, un brano spoken word che tra ironia e amarezza ci svela la comoda passività a cui noi tutti ci stiamo abituando mentre fuori dai nostri divani c'è un futuro da salvare. Interessante la prospettiva di una madre, che da giovane attivista comincia a entrare nel perfido meccanismo della disillusione, ritrovando l'ormai perso istinto battagliero in sua figlia. Il rapporto madre-figlia nel testo di Claudio Moneta diventa uno spunto di riflessione per la condizione della nuova generazione, tentata ogni giorno da un'inesauribile fonte di inerzia. Presente anche una cover, Song to the siren di Tim Buckley, tradotta fedelmente e rivisitata in una forma più alienata, come forse avrebbe fatto il figlio Jeff.
Vicina alla filosofia di Kierkegaard, che per primo parlò proprio dell'abisso che genera in noi l'infinito delle possibilità, la scrittura incisiva e poetica si adagia perfettamente al sound alternativo (a tratti vicino al grunge). La voce graffiante di Tiziana Lo Conte rimbomba nel decadente Grand Hotel Abisso, dove forse ci abitiamo tutti, e chissà per quanto tempo ci rimarremo.
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La recensione Grand Hotel Abisso di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-27 17:54:11
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