Undici brani come rapide e ritmate lezioni rock sul mondo, lungo il filo dell'ironia
I brani de "Le canzoni giuste" sono rapide e ritmate lezioni di storia, scienza, filosofia, letteratura e società lungo il filo conduttore dell'ironia. “Felici e Contenti” è il concept album d'esordio della band abruzzese che racconta la propria visione della contemporaneità attraverso undici brani di crossover, rock ed elettronica con sorprese e cambi di ritmo. Gli arrangiamenti sono molto ricchi: chitarre, piano e synth, sax, ewi, basso, batterie, tromba e trombone, contrabbasso, viola, violini, violoncello e cori.
Tra la sinfonia “Così parlò Zarathustra” e il film “2001 Odissea nello spazio”, il racconto inizia con il big bang di "Attrazione Gravitazionale" che crea la Terra, protagonista del disco, capace di ospitare la vita come dimostra "Una questione di chimica". In "Rivoluzione Jurassica" prendono la parola i dinosauri, che effettivamente sono molto meglio degli uomini, mentre la “Sonata in Do Migliore” è un omaggio a quella "maggiore" di Mozart ed è un inno all'ozio, a Orazio e Cicerone. "Bushido" stila le linee guida del mestiere del musicista in parallelo con l'antico codice dei Samurai e “Sushi all you can hit” descrive lo scarico di responsabilità che tutti pratichiamo quotidianamente, soprattutto all'epoca del Covid.
In “Piacere sapiens” l'essere umano riflette su se stesso ma è troppo tardi: il pianeta, come si può già ora ampiamente prevedere, è distrutto e sono rimasti solo "Resti digitali", a scoprirli sono alieni più evoluti e intelligenti dei terrestri. In effetti il nostro mondo è alla frutta: persino l'amore arriva ormai in un pacco con il corriere, tra un video di "Candy Crash" e l'ultimo spot pubblicitario, tra uno spam e l'altro. La decima traccia proietta la metafora del "Padrone" in un futuro in cui l'umanità sarà prostrata sotto il dominio di extra-terrestri malvagi. D'altra parte gli umani vivono "Felici e Contenti", come se nulla fosse e come se un grande meteorite non potesse cadere da un momento all'altro devastando tutto.
Il gruppo è effettivamente "giusto" e i brani sono molto intelligenti, forse anche troppo, con uno stile unico e non facilmente etichettabile. I più "vicini" a questo approccio potrebbero essere progetti come quelli dei Pinguini Tattici Nucleari e degli Eugenio in Via Di Gioia. A "Le Canzoni Giuste", per i pezzi futuri, probabilmente si può chiedere solo di "lasciar andare" libera la scrittura e di utilizzare la propria intelligenza per creare quel brano cantabile ed eterno, capace di colpire cervello e cuore insieme e non staccarsene più: un miracolo davvero raro in questa era liquida del consumo musicale usa e getta.
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La recensione Felici e Contenti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-06 18:14:59
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