La furia dei PRUNKY JUNKY trasforma una giornata uggiosa in una festa nel salotto di casa tua
Dalle colline piacentine arrivano i PRUNKY JUNKY, attivi dal 2019, che hanno da poco rilasciato il primo lavoro dal titolo omonimo. Le sette canzoni che compongono il disco fanno emergere molto bene il clima di festa e di "fotta" dei loro video live, la scelta di aver registrato l'album in presa diretta è azzeccata per far godere pienamente del loro stile energico e allo stesso tempo spensierato.
I primi secondi della traccia di apertura, American First, sembrano anticipare un album come The In Sound from Way Out! dei Beastie Boys; si ha la sensazione di trovarsi nel vastissimo territorio del funk quando un riff à la Let There Be Rock degli AC/DC fa virare il pezzo verso un'ottica punk, ottima entrata. Da segnalare anche il timbro della grancassa possente e bello profondo che contribuisce a sostenere il ritmo.
Bad Dreams mantiene la stessa attitudine sporca, veloce e sudata con un ottimo dialogo fra basso e batteria. L'unica pecca è la ricerca di soluzioni che dal vivo aggiungerebbero tiro al brano (il cambio di dinamiche verso la chiusura) mentre da studio, per questioni di mixaggio e produzione, risultano ostiche. La terza canzone presentata, Down, è la migliore: il brano mira a un crescendo e lo raggiunge bene perché si mantiene interessante durante il suo corso, la linea di batteria che strizza l'occhio a Meg White è cruciale per farti pensare "beh, questa spaccherebbe un sacco dal vivo".
Un'altra traccia valida che allarga le sonorità dei PRUNKY JUNKY è Sinner, composizione molto melodica rispetto alle altre, un mix di giuste misure fra garage, grunge, brit pop e Jerk It Out (il super singolone dei Caesars). I rimanenti pezzi Ukaka (plastic), Ultima e l'omonima Prunky Junky (divertente la chiusura, bello lo spirito della saletta) sono meno efficaci per l'ascolto, tuttavia rivelano la buona intesa musicale del gruppo. Tirando le fila, l'album dei PRUNKY JUNKY è un divertente delirio sonoro, che restituisce la furia che il gruppo piacentino è capace di creare.
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La recensione PRUNKY JUNKY (1) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-07 14:00:00
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