Un percorso di crescita e maturazione artistica molto articolato ed eterogeneo caratterizza Nicolas Donno, che chiude il cerchio attorno una nuova stagione creativa con “Dei e Malanni”, long play autoprodotto e pubblicato ne primi giorni dell'attuale autunno.
Dieci tracce dal forte impianto concettuale: il dualismo di ogni mozione (emblematizzato dal titolo dell'album) accompagna una visione introspettiva, ma al tempo stesso universale, di tutto quello che affligge l'uomo moderno. Le parole sposano strumentali orientate al rock degli anni '90, con momenti di maggiore incidenza cantautorale ed aperture alle sperimentazioni che contribuiscono ad aggiungere un fattore di imprevedibilità all'operazione complessiva; ci si discosta, quindi, dalle sonorità punk e hardcore che soprattutto agli albori della propria carriera hanno accompagnato il cantautore di stanza a Milano. In quest'ottica, Donno parla la lingua del presente invitando, ora con toni perentori, ora con maggiore delicatezza, il singolo a compiere la personale rivoluzione, perchè “i malanni che ci affliggono possono essere Dei o avvoltoi a seconda di come li si considera”.
È un invito alla rivoluzione personale, a farla partire subito per innestare un processo taumaturgico: le canzoni diventano il contesto balsamico per riuscire nei propri intenti, rendendo “Dei e Malanni” prodotto artistico prezioso per accompagnare il fruitore nella sua evoluzione.
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