Un polistrumentista e una loop station tra jazz, elettronica e world music
Ormai è più di un anno che ci capitano tra le mani album figli del lockdown, non come semplice connotazione temporale, ma come condizione particolare che spesso e volentieri ha influenzato anche il processo di composizione. ‘All’esterno’ è uno di questi, un lavoro interamente costruito con una loop station nei giorni della quarantena dal polistrumentista Davide Rasetti. Un metodo di lavoro che ha permesso al giovane compositore abruzzese di fagocitare e assimilare le influenze più varie, riorganizzandole in composizioni da cui viene fuori sia la preparazione jazzistica e accademica che l’approccio trasversale e sensibile ai nuovi linguaggi di un ragazzo di appena vent’anni. Così, nel breve spazio di poco più di venti minuti, ci ritroviamo una gamma di suoni che si muove in maniera imprevedibile da bassi distorti e batterie elettroniche a sax e pianoforte, influenze globali tra Sudamerica e mondo arabo in una sorta di world-fusion moderna ed elettronica, con una buona alchimia tra momenti ritmati e composizioni più contemplative. Il rovescio della medaglia dell’utilizzo abbondante della loop station è che, pure se liberi e pieni di colori diversi, alcuni brani sono leggermente meccanici o appesantiti da una certa ripetitività e forse qualche passaggio avrebbe giovato di un po’ di asciugatura. Rimane il fatto che da ‘All’esterno’ arriva forte e chiara un’ottima sensibilità compositiva e una padronanza degli strumenti da parte di un ragazzo giovanissimo che, proseguendo su questa strada, può solo fare molto bene.
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La recensione All'esterno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-29 18:58:00
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