Fermare il tempo rincorrendolo al contrario, scrivendo canzoni d'altri tempi su ansie e paure dei giorni d'oggi.
La storia ci insegna che abbiamo voglia a ricercare la modernità, il futuro della musica, il futuro del rap, il futuro del cantautorato, ma alla fine cantiamo tutti Felicità di Albano e Romina e Nel Blu Dipinto di Blu di Modugno. Sembra quasi che Popolare Fuori Moda insegua questo concetto di evergreen e che Michael Venturini voglia scrivere canzoni d'altri tempi, consapevole della forza comunicativa ed evocativa di quelle melodie e di quelle canzoni che riescono ad essere popolari anche se fuori moda.
Il compito riesce per buona parte dell'album, ricordando molto da vicino l'idea primordiale alla base di un capolavoro come Canzoni Dell'Appartamento di Morgan – soprattutto Le Stanze Della Mente – che voleva essere un finto disco di cover di altri tempi. Nell'album di Venturini i suoni sono naturalmente più lo-fi, avvicinandosi al cantautorato moderno, mentre citazioni cinematografiche, beatlesiane e battistiane si mischiano a testi che citano le serie tv in HD, scaraventandoci in un 2021 che ci è difficile anche riconoscere come reale mentre siamo nel mezzo dell'ascolto del disco.
A volte i testi diventano surreali – Associale, la quota Bugo dell'album – altre invece puntano a creare nuovi standard – Dici A poi fai B – ma nonostante i principi che muovono l'LP fino a renderlo un quasi-concept album, i testi lasciano uscire fuori ansie e piccole nevrosi dei nostri tempi e del tempo che passa, quel tempo che si cerca di fermare o rincorrere al contrario attraverso le melodie di questo disco.
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La recensione Popolare Fuori Moda di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-14 00:03:14
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