Immagini colorate in spagnolo ed italiano, un viaggio nella natura tra fiori che sbocciano e i mondi delle persone che incontriamo.
Sono stato abituato male, dopo anni di latina brutta, reggaeton e hit estive, la lingua spagnola in automatico mi fa grattare la pelle, come dopo una misteriosa allergia latina. E il pregiudizio fa male, ma è tanto bello poterlo lavare via con una secchiata di bellezza. È il caso di Bloom, primo album della cittadina del mondo Vanina Vincent, nata a Buenos Aires e girovaga tra Italia, Germania, Spagna, UK e Argentina.
Proprio in terra natìa è stato composto e prodotto questo disco solare e primaverile, acustico ma non vuoto, le cui canzoni sbocciano pian piano, entrano in punta di piedi nelle orecchie di chi ascolta, ricordando melodicamente e armonicamente qualcosa dei Manà acustici, e nelle sonorità qualcosa di Regina Spektor o l'ultima Lorde, certo raffinato pop lo-fi, con profonda contemporaneità, azzardando anche qualche barra quasi rappata – Mi Sol –.
Nei testi ricorrono parole che già abbiamo stra ascoltato in quella lingua ma che acquisiscono significato nuovo e più intimo: tra i tanti colori e le tante figure naturalistiche – il sole, l'azzurro, i fiori – si nasconde il rapporto tra l'uomo e la natura, il percorso per riavvicinarvisi, passando per il viaggio – l'elettronica sghemba di Desierto – e l'incontro con gli altri e i mondi altrui – Unimondi, che gioca con l'accento e l'italiano –. Le immagini dipinte dai testi sono anche delle vere opere d'arte, che Vanina Vincent ha commissionato a diversi artisti per creare una diversa copertina per ciascun brano: un progetto a tutto tondo che dà concretezza visiva al viaggio visuale di questo album.
Ad accompagnarci è la voce apparentemente fragile di Vanina, ma che racconta i brani con timbro caldo e con una disarmante verità – un esempio è il piano-e-voce di El Cuadro – senza celare una vena di sofferenza e di malinconia che rende ancora più speciale e profonda la brillantezza dei colori di questo album.
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La recensione BLOom di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-26 01:00:00
COMMENTI (1)
GRazie!