Tra pop, rock e attitudine autoriale, da Genova arrivano gli Inquiete. Esordio sulla lunga distanza che lascia speranzosi.
Formazione puntellata nel corso di due anni ma nel frattempo esperienze concrete e fase di scrittura dei brani che poi sono confluiti nel disco d'esordio: Inquiete ha definito, attraverso i mesi, tutto quello che era necessario per presentarsi in modo consono, ed ora è il momento di “Un'ora d'aria”, album in distribuzione Believe Digital.
Dodici tracce pubblicate agli albori di questo autunno che rappresentano una corposa proposta d'ascolto edificata a Genova: Anna Ruello, Guido Vallarino, Filippo Pappallo e Alberto Moscone edificano il proprio registro espressivo su un cantautorato dalle matrici nettamente eterogenee. C'è rock, c'è quella capacità di ammiccare il pop con buona padronanza delle dinamiche per ammaliare i timpani del fruitore, ma quello che risalta fin dalle prime note è la capacità di gestire le tensioni emotive attraverso i ritmi e il suono. Ogni brano racconta la sua storia, ed il disco nella sua interezza si presenta come un saliscendi emotivo di stampo continuativo con gli snodi della tracklist a fare il buono e il cattivo tempo.
Niente male per un disco che trova la sua scintilla nel brano “Aria” di Daniele Silvestri: fonte d'ispirazione tributata a dovere, ma gli Inquiete sono molto di più. In “Un'ora d'aria” abbiamo la possibilità di saggiare i quattro musicisti cosa possono proporci, noi accogliamo il tutto con piacere attendendo pazienti ulteriori sviluppi creativi.
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La recensione Un'ora d'aria di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-03 00:10:12
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