Tra ombre e resistenza, l'album di debutto di Carlo Masu e Le Ossa ci spiega cosa vuol dire essere alternativi nel 2021
Cosa significa oggi essere alternativi? Ma soprattutto, ha ancora senso parlare di alternativo nel 2021? Per rispondere a tali dubbi c'è un album che fa al caso nostro, quello di debutto di Carlo Masu e Le Ossa. Alternativo è colui che oppone resistenza, chi sa guardare in faccia la propria ombra. Ombre di un corpo estreneo, distribuito da Audioglobe, è un disco cupo e spietato nella sua disillusa sincerità. La resistenza è il leitmotiv dei testi, intesa più nel suo valore esistenziale che politico. La parola viene ripetuta sul finale della traccia Un'assoluta resistenza, con un tono angosciato e irrequieto. Una sorta di Divina Indifferenza per dirla alla Montale, una ricerca inquieta verso l'imperturbabilità che accomuna tutti i brani, tanto da rendere l'album un manifesto di un'introspezione perduta che cerca se stessa. Io non so più chi sono canta Masu ne Il mondo che brucia, rivelando quindi un altro tema centrale del loro lavoro, ovvero la crisi d'identità e i goffi tentativi di mantenerla salda.
Oltre al rock alternativo e alle influenze garage di Masu, il disco presenta un'altra veste musicale, più spettrale e ipnotica. Come l'intro di Dillo Ora o il brano sussurrato On Air, l'unico scritto in inglese, che fanno oscillare il disco tra sonorità ambient e noise rock. Più spinta è la chitarra elettrica in Più nulla, che si concede un lungo assolo, svegliando gli ascoltatori sul finire del disco.
Le influenze musicali non appaiono molto a fuoco nel disco, che forse vuole dare maggior risalto ai contenuti. Il cantato appare poco dinamico e plastico, rendendo il susseguirsi delle tracce quasi monocorde. Una sonorità statica perdonabile però, perché si presta ai temi oscuri delle loro parole. In compenso i testi rivelano un punto di vista personale degli artisti: ho qualcosa da salvare, la mia ombra, che diventa il verso-simbolo della tracklist, rivelando l'urgenza di proteggere i residui e i retroscena della nostra identità.
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La recensione Ombre di un corpo estraneo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-26 00:00:00
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