‘Deludo’ del rapper romano Testa Distratta è un disco eminentemente rap, ma al di fuori degli stilemi e linguaggi più in voga al momento, così come dal classico canone hip hop. Siamo dalle parti di un rap alternativo e un po’ cerebrale, che spesso insegue una certa complessità stilistica di tecniche e vocabolario. Probabilmente Testa Distratta ha ascoltato molto Uochi Toki ma anche Caparezza e soprattutto l’ultimo Rancore. Al posto dell’approccio elettronico di Rico che pure emerge in qualche beat (Bu), troviamo una tensione verso il pastiche pop-rock, con qualche sfumatura jazz. Crossover, pianoforti e violini, trip-hop, le strumentali di ‘Deludo’, prodotte da Test Distratta e da cinque beatkmaker, girano ecletticamente tra suoni e atmosfere diverse e tutto sommato non frequenti per il genere, toccando punte di caratterizzazione molto personale (il trip hop melò Spettri), ma anche a rischio di ammorbidirsi in codici un po’ stucchevoli (la ballata pop Triste, anche se sicuramente molto sentita). Come tutti i lavori con un eclettico e tante teste dietro l’album rischia di perdere in coerenza, ma è tenuto insieme da uno stile abbastanza costante di liriche e metriche, ricercato senza essere troppo ostico, e che comunque riesce ad alternare con intelligenza passaggi melodici orecchiabili con sventagliate di metrica. Probabilmente un lavoro diverso sul mix riuscirebbe a valorizzare di più le barre e il loro “stare” nella musica, ma la resa complessiva è comunque più che buona o sufficiente per chi ha voglia di viaggiare dentro la testa del rapper romano.
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