Temporale svogliato. Una pioggia vaporosa imbratta di nostalgia la luce delle sette. Annega tutto in quell’acqua leggera, e tutto è annegato in quell’aria tropicale. Il momento ideale per scoprire specchietti incastonati nell’asfalto, e ascoltare la demo degli Abulico. Quattro tracce che lasciano il segno, un segno temperellato, salato di malinconia, orlato di bellezza e contemplazione. Melodie dirette e ben intessute. Voce e strumenti si snodano, si perdono, s’inseguono come due complici sublimi per intonare emozioni intrise di temporale con una sonorità spesso vicina a The Bends, tra pop melodico, acustico e rock psichedelico. La voce trascende in un modulare dolente e nenioso ballate intimistiche alla Turin Brakes, o umorali e “inafferrabili” alla Tim Buckley. Strugge in falsetto e cinguetta sognante. Con una passionalità fradicia e vibrante che cola dolcezza. Anche se si scosta dalle altre per uno stile più folk-indie rock, la prima traccia Feel svela chiaramente l’approccio cantautoriale e l’irriverenza di arrangiamenti emo-core e post-rock Per un duplice effetto girotondo/caduta, amore/delusione. Melodie ebbre che raccontano di dolcissimi temporali abulici e l’unico desiderio di cogliere quest’irresistibile momento.
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La recensione Abulico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-09-04 00:00:00
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