Rock-prog ballad in inglese, tutte suonate, con una poetessa che si rivela cantante
La nascita e l'album d'esordio della band veneta dei The_birderline_ sono frutto di almeno due curiose congiunture astrali: la prima è il lockdown che in teoria rappresentava un ostacolo e che si rivela in realtà una "svolta" tale da permettere al gruppo di superare le difficoltà, di decollare e creare tramite uno studio di registrazione improvvisato online per sopravvivere all'isolamento fisico quotidiano, raccontato nella lenta "Dulcamara". Il secondo "evento" porta in scena l'autrice Margherita M.M. Frigo: affascinata da un brano del fondatore del progetto, pubblica una video poesia su quelle note - forse "Ghost_Heart", l'unica traccia in italiano e uno dei momenti più belli della tracklist - avvicinandosi alla band in fase embrionale e non solo; la poetessa diventa cantante, con successo, visto che l'esito è molto interessante.
Così viene fuori un primo disco formato da rock-prog ballad, in inglese, suonate con chitarre, basso, armoniche, tastiere e banjo; nel complesso c'è pure un batterista-percussionista-flautista-disegnatore. Gli album di gruppi fatti come una volta, con strumenti veri dal primo all'ultimo, seppure nell'ambito di una produzione magari un po' artigianale, fanno sempre battere il cuore, anche solo per la passione che nascondono e per il porto franco che rappresentano in un panorama di tormentoni usa e getta creati al computer. Detto questo, non si può neanche esagerare nell'altro senso. Le composizioni dell'album potrebbero risultare un po' troppo lunghe e sull'introduzione di un minuto e mezzo di "8shot", proprio all'inizio dell'approccio all'ascolto, si può probabilmente risparmiare. In generale nei prossimi lavori si potrebbe puntare a una sintesi delle idee e degli arrangiamenti, scegliendo gli spunti migliori e sviluppandoli.
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La recensione birderline_ di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-08 23:03:25
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