Malaguti si destreggia tra elettropop e approcci sperimentali nel suo nuovo lavoro autoprodotto
Francesco Malaguti è un artista giovane che è stato un artista precoce, una formazione nel progressive rock, un approccio successivo alle produzioni elettroniche e diversi lavori pubblicati negli ultimi 5 anni. Questo ‘The Hedgehog Dilemma’ è un ritorno all’ autoproduzione indipendente dopo una serie di collaborazioni con etichette, un lavoro composto e realizzato in solitaria che necessariamente pende con decisione verso una dimensione digitale, senza rinunciare a inglobare influenze e approcci pregressi. C’è una presenza caratterizzante di synthwave e pop elettronico che guarda agli anni ‘80, con una presenza importante della voce tra effettistica varie e parti recitate, che serve a raccontare il concept intimista di questo dilemma del porcospino. Un filo conduttore che giustifica la pervasività di quella elettro-malinconia molto Daft Punk che attraversa molte delle canzoni, restituendo quel contrasto tra la dimensione fredda e digitale e la condizione di “umani, dopo tutto” che ha reso famoso il duo francese e altri protagonisti di quel suono, in primo luogo gli Air, che pure risuonano spesso nell’affresco digitale/analogico di Malaguti (Save me To The Moon). Ad agitare quest’anima pop c’è una tensione verso strutture e sonorità più complesse che interviene sia a portare il discorso verso territori più vicini all’elettronica contemporanea che ad inglobare chitarre suonate, timpani, performance vocali, in una visione complessiva che contrasta piacevolmente con alcuni tratti sonori distintivi che sono più vicini all’estetica sperimentale. Succede soprattutto in una seconda parte del lavoro in cui, però, parecchi spunti interessanti risentono di una certa prolissità che porta forme e strutture a ripetersi oscillando su variazioni di dinamica, ma senza prendere veramente una direzione netta (l’imponente I’m Not a Machine). Il rischio è che diventi più difficile del dovuto approcciarsi ad un album che, invece, giocando tra autotune, progressioni a base di chitarre e synth ipersaturi, riesce a stare in equilibrio sul filo del rasoio tra l’elettropop retromaniaco, le tensioni più contemporanee tra pop ed elettronica e il rock alternativo contaminato degli ultimi vent’anni (vedi alla voce Radiohead), in una maniera tutto sommato credibile e molto convincente per una produzione casalinga.
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La recensione The Hedgehog Dilemma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-27 12:09:55
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