Nove brani di cantautorato genuino e senza peli sulla lingua.
Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci è il titolo del terzo lavoro discografico del cantautore sassarese Herbert Stencil.
In questo nuovo disco, l'artista sardo decide di abbandonare le suite umorali a cui aveva abituato gli ascoltatori nei lavori precedenti, decidendo di vestire i panni di un songwriter più maturo, cercando di sfruttare la capacità di barcamenarsi tra i generi più disparati. E se il brano d'apertura "Noi non siamo la scienza siamo la fantascienza" si trascina su una base rock spedita abbastanza seventies, "E' finita l'ora degli aperitivi" ci porta sui territori tanto cari ad Ivan Graziani e a tanti altri cantautori un po' fuori dal coro. Quello che stupisce del cantautore sardo non è tanto l'approccio alla scrittura, ma piuttosto l'attitudine vagamente punk nell'interpretazione di brani, apparentemente leggeri, ma pieni di analisi acute e talvolta spietate. Il pop-funk de "L'orgia è cominciata" ci riporta ai tempi della disco music, mentre "La rivoluzione" è un rock'n roll grezzo e primitivo degno di un Bennato sboccato e fuori dagli schemi.
Per certi aspetti vicino ad un primissimo Giovanni Truppi, l'artista sardo si dimostra un cantautore genuino e senza veli, fuori da ogni tipo di omologazione musicale. Herbert Stencil rivela una forma canzone libera e senza peli sulla lingua, con nove brani piacevoli e fuori di testa (nel senso più moderato e pop del termine).
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La recensione Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-10 17:12:53
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