Il nuovo brevissimo episodio del cantautorato cupo ed elettronico di Krank
Quello che Krank propone da qualche tempo a questa parte è un cantautorato estremamente cupo e inquieto, sempre contornato da un'elettronica invadente e regina d'atmosfera. Il suo nuovo ep Unter mantiene e rafforza questa direzione, pur nella sua estrema brevità. Tre tracce e il remix di Vedrai, a tre anni dall'originale.
Siamo sotto qualcosa, nel profondo di un abisso che mette paura al solo pensiero dell'esplorazione. Sete è un inizio giusto ma prevedibile, dove il riferimento chiarissimo è Iosonouncane. Non è solo il riecheggiare dell'eco delle percussioni, o il bordone che aleggia dal primo istante. Krank sembra voler omaggiare Jacopo Incani con una semi-citazione. La sete non divora i sorsi ma i fianchi, e "Divora i nervi".
Dopo i primi minuti meditabondi, dove ci assale quasi subito il dubbio che in così poco tempo sia difficile sviluppare un'opera compiuta con questi toni, subentra un piglio elettronico decisamente più accattivante, e anche il racconto per versi ne guadagna in precisione ed efficacia, fugando del tutto l'apocalisse generale, un vizio stilistico che annoia e scoraggia chi ascolta. Mi addormento prova a chiudere a panino le danze, appena iniziate, con una lentezza ritmica rinnovata, scandita con severità come fosse una filastrocca difficile da ripetere a memoria perché amara. La chiave di lettura di Unter sta in quel micro intermezzo chitarristico che si accascia sugli strati sintetici spaccando il pezzo in parti.
Questa versione di Krank dai suoni più avviluppati, meno dispersi, ci piace parecchio. Mancano da levigare alcune sbavature, dovute forse dall'incertezza sulla definitiva radicalità da abbracciare, e le sue gemme musicali splenderanno con forza. Color grigio scuro, apocalittico, ma non troppo.
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La recensione Unter di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-16 13:37:00
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