“La tua rabbia è simile alla mia”, canta Elisa Erin Bonomo in “Ciclicamente”, brano di apertura del nuovo album “Sinusoide”. E’ una frase in grado di racchiudere lo spirito che anima questo lavoro: il desiderio di liberare le sensazioni tenute dentro, tirare fuori le emozioni compresse, dare voce agli impulsi con energia.
Ne escono fuori canzoni decise e profonde, in cui la determinazione alla ricerca della verità mette in luce desideri e fragilità: “Ci sono giorni in cui mi sveglio, non so stare al mondo” (“La tua faccia”), “Sono fatta di carne, sono fatta di voglie, sono fatta di pelle, di ossa, di mani e di labbra” (“Non sono innocente”).
Grazie alla sua forza narrativa, “Sinusoide” è un disco da ascoltare per guardare dentro sé stessi; allo stesso tempo è un viaggio musicale che muove i suoi passi a partire da un energico pop-rock che strizza l’occhio agli anni ‘90 trasformandosi via via in qualsiasi di diverso. Esplorazioni musicali che aprono orizzonti differenti, a partire dalla splendida “Vivere comunque”; le oscure contaminazioni di “Tempesta”, le aperture armoniche di “Nuvola”, la profonda delicatezza di “Grandi Mai” e di “Come dirti” in cui l’album scivola inaspettatamente verso il cantautorato e la world music, rivelando nuove facce che completano il quadro d’insieme.
Un disco ben scritto e curato nei dettagli, con il quale Elisa Erin Bonomo dimostra la propria maturità artistica e la capacità di confrontarsi con registri diversi senza perdere il filo della narrazione.
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