Attitudine jazzy e profondità cantautoriale caratterizzano il primo disco di Iruna. "Blue" stringe la messa a fuoco attorno le spine del quotidiano.
La cultura delle proprie origini, la musica studiata e quella consumata nelle cuffie fin da giovane, il bisogno impellente di dare voce ai propri concetti portano Irene Montesi a dare seguito, dopo quattro anni, a “Bacche di Goji”. Il primo album in studio prende il nome di “Blue”, ed è distribuito attraverso Artist First.
Un concept che trova sintesi fin dall'artwork di copertina: al centro di tutto c'è il colore blu, e le sensazioni che questo elemento cromatico trasmette, per un preciso mood che è qualcosa più globale di semplice tristezza o malinconia. Ma nelle otto tracce non c'è minima volontà di crogiolarsi in queste atmosfere emotive, quanto piuttosto riconoscersi in vissuti ben definiti e provare ad esorcizzarli: a metà fra attitudine jazzy e cantautorato indipendente, Iruna passa con facilità da temi contemporanei, profondi, sociali a quelli più personali e introspettivi, senza dimenticarsi di approfondire le relazioni umane. Inclusivo, personale, ma al tempo stesso universale: “Blue” brilla grazie a queste forti caratteristiche, regalando un'esperienza d'ascolto che coinvolge e inclina positivamente a cliccare di nuovo sul tasto “play” quando sovraggiunge il silenzio.
L'artista di stanza a Roma archivia un disco d'esordio convincente e strutturato bene, strada spianata verso ulteriori sviluppi che sappiano alimentare questa vibe di tropicalismi che incontrano sentimenti la cui lettura non è tanto facile quanto immediata; Iruna se la cava alla grande tra le spine del quotidiano.
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La recensione BLUE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-09 00:08:44
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