Rampuya
Brutte Abitudini 2022 - Rap, Pop, Indie

Brutte Abitudini
01/02/2022 - 19:38 Scritto da Francesco Carrubba

Un bel mix indie-rap-pop per una generazione che ha vissuto gli anni migliori come colpi di tosse

Rosario Lombardi in arte Rampuya, classe 1993, ha iniziato come mc di un sound system reggae-dancehall a Ragusa ma ha sperimentato presto il rap e lo "street pop": è naturale quindi che le nove tracce dell'album d'esordio "Brutte abitudini" siano il manifesto di questo mix di sfumature, realizzato insieme a Champagne alle batterie, ai synth e alla produzione artistica più altri musicisti per il basso e le chitarre.

Il disco si apre coraggiosamente con un'interessante contaminazione di pennellate jazz e techno nella rap fusion di "Sushi & Sakè", un brano che picchia e che unisce Macaria e Macarena, mitologia e pop estremo. I pezzi sono un puzzle di giochi di parole e in generale esprimono uno stile, un approccio alla musica e forse un'idea di estetica che ricordano il mondo di Dargen D'Amico, al quale va un grande in bocca al lupo per l'inedita avventura tra i Big del Festival di Sanremo 2022. Tornando alla tracklist, include passaggi più cantati come "Colazione da Tindari" feat Soulcè dove non manca la Sicilia, anche nell'inflessione, senza disturbare affatto, anzi.

Le canzoni, tra amore e ironia - "Labello", "Blue Jeans (Outro)" -, hanno un universo sterminato di citazioni: si va da "Vaffanculo" di Marco Masini a "Vorrei incontrarti fra cent'anni", con cui Ron e Tosca hanno vinto proprio Sanremo nel 1996 come sanno bene Elio e Le Storie Tese; da "Mergellina" con Roberta Reyna che sembra richiamare l'immaginario di Liberato fino al testo della title-track che pesca in un colpo solo Vasco Rossi, Gianni Morandi, Eiffel 65 e “Mai Dire Gol”. Parte quindi un rock naif dedicato al club dei "27" che cita "Ba ba baciami piccina" e soprattutto "Non succederà più", il mitico brano di Claudia Mori che compie ora 40 anni: presentato in anteprima fuori gara a Sanremo 1982 (rieccolo), è diventato il singolo più venduto di quel Festival, come da cronache. "Di notte" riesce invece a unire "La Bamba" a un andamento alla Adriano Celentano, a meno che quest'ultima non sia una suggestione dovuta alla moglie, cioè alla traccia precedente.

In questi pezzi, intelligenti e orecchiabili, c'è il ritratto di un'intera generazione che spesso si è vista sfilare gli anni migliori davanti agli occhi come "Colpi di tosse", senza poter quasi mai recitare una parte da protagonista mentre "questo senso di colpa non si leva di dosso".

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.