I nostalgici e gli appassionati della canzone d’autore sono tanti, soprattutto quando parliamo di Lucio Dalla, Sergio Endrigo e non solo. Pochi chi di loro potrebbero pensare che dietro ad un album chiamato IMENOTTERI & COSMI ci sono molti dei loro brani del cuore, per quanto reinterpretati, riscritti e adattati ad un nuovo contesto, la vita in epoca contemporanea.
Non si può racchiudere il disco di Nico Maraja all’interno di un genere, non è la coerenza stilistica ad essere cercata, perché troviamo sia pezzi che si inoltrano in territori elettronici con cambi anche netti di ritmo, sia canzoni pop più tradizionali accompagnate dalla chitarra acustica o da un semplice pianoforte.
Tutti i brani rimandano attraverso citazioni e microcitazioni, che passano per nomi modificati, una determinata modalità di scrittura o delle precise atmosfere ricreate, alle canzoni da cui in origine sono state ispirate. I collegamenti non sono evidenti da subito in diversi casi, solo i più attenti li noteranno, considerando anche come la maggior parte delle ispirazioni originali venga stravolta nel processo creativo dell’artista.
Ad esempio IN UN DIPINTO DI BLU, ispirata da Puccini, Modugno e Chagall, si apre con un’armonia che rimanda al primo, un’impostazione di scrittura ispirata al secondo ma un’atmosfera, delineata attraverso frasi e conversazioni che vuole ricreare i quadri del terzo. Un’operazione simile è presente in molti altri brani, creando dei collage concettuali a volte non facili da ricostruire, anche se interessanti risultano canzoni come IO CHE AMO MILLE COSE, ispirata da Io che amo solo te di Endrigo, e dove l’artista riesce a far trasparire anche alcuni aspetti personali e intensi, meno elaborati attraverso schemi e complesse operazioni di ricostruzione e adattamento.
Nico Maraja riesce nel suo obiettivo di creare un album non di reinterpretazione ma di rielaborazione di canzoni e altre opere d’arte ben note, prendendo in esame aspetti anche meno evidenti, per creare mosaici dove passato e presente si accostano. Il risultato è interessante, non sempre suggestivo, comunque l’idea dietro all’album è molto particolare e di complessa realizzazione.
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