Un disco emotivo e imprevedibile, sussurrato quanto basta e pestato a dovere. Le spigolosità di "Le ferite del gelo" ci portano a pensare che a Natale Cucineremo Ciambelle.
A tre anni di distanza da “Fingere di essere ciò che si è” tornano a farsi sentire Cucineremo Ciambelle, esperienza artistica che arriva da Rimini: nonostante il periodo che ha portato i quattro musicisti ad un allontanamento fisiologico, è arrivato “Le Ferito del gelo”, nuovo long play licenziato per Costello's Records che alimenta il lascito artistico della band.
Sono otto le tracce che percorrono quel filo rosso fatto di incertezze, riflessività e voglia di esorcizzare tutto il malessere: quattro percorsi individuali che finiscono anche per alimentarlo, quel filo rosso, in stanze di rock alternativo dal polso autoriale. Perché tra melodie mielose e un rigore ritmico da math-rock, c'è spazio per emotività e attitudine punk che portano questo lotto di canzoni ad essere spigolose e accoglienti al tempo stesso, tagliate con una lama spuntata ma non per questo grezze. È una poetica, un'espressività che si rivela immediatamente spontanea anche in una coda di brano che finisce alta invece che col consueto sfumato, è la capacità di comunicare con minuscoli dettagli quanto si voglia portare con mano l'ascoltatore in un percorso personale, originale nel senso più letterale del termine.
Seguire i saliscendi di questo disco è come trovarsi le farfalle nello stomaco e, nel giro di pochi istanti, il ghiaccio nel cuore: l'umanità in tutte le sue sfaccettature viene cantata in una release che non a caso vede la luce in questo periodo. I facili sentimenti, i sorrisi e le palle dell'albero non sono tutto nella vita: a Natale, Cucineremo Ciambelle.
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La recensione Le Ferite del Gelo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-17 00:00:00
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