Un viaggio a ritroso per ritrovarsi e ritrovare il contatto con una realtà che non è quella che si immaginava. Un'autoanalisi per viaggiare dentro le proprie emozioni, traumi e dolori fino all'elaborazione definitiva di un lutto..
Un giorno all'alba è il primo Lp dei Sanlevigo, band romana particolarmente attiva e con tanti chilometri e palchi alle spalle. Si tratta di un concept album di 13 tracce, il cui fil rouge è l'attraversamento delle cinque fasi che portano all'elaborazione del lutto.
Si procede alla rovescia, partendo dai ricordi, da un climax discendente che vede l'aggressività e l'intensità delle prime fasi all'inizio che pian piano lasciano spazio all'elaborazione interiore anche grazie all'intervento di una presenza esterna, la voce femminile che rappresenta la persona amata.
Siamo dentro un carosello di emozioni contrastanti che si incastrano tra loro, si nascondono una dietro l'altra fino a restituire la complessità dell'animo umano, mai in bianco o nero, ma sempre pieno di sfumature di colore e tonalità.
Al livello musicale siamo nel solco del pop rock italiano e internazionale con tante chitarre elettriche molto "educate" e crunch e distorsioni sempre molto intelligibili e patinate per non essere mai predominanti sullo strumento principale che è la voce. Basso e batteria si muovono in perfetta simbiosi. La deriva ritmica è quella della cassa in quarti con il basso che non può che assecondare tale impostazione.
Risultano sempre perfettamente distinguibili i moduli compositivi di ogni canzone, anche questo in accordo con la schematicità della forma canzone pop standard. Strofe che sfociano in bridge che aprono la strada al ritornello, poi ancora special che rimescolano parzialmente le carte per poi tornare all'equilibrio iniziale.
La voce merita una menzione a parte. Il timbro particolare, la capacità espressiva , la conoscenza dei propri limiti che permette di giocare in una comfort zone ultra sicura è l'elemento che conferisce riconoscibilità a tutto il progetto. I testi sostengono perfettamente questa voce e le permettono di spiccare sopra tutto l'impianto musicale che, da parte sua, regge perfettamente il peso specifico della voce.
In conclusione Un giorno all'alba è un'opera prima che presenta già molti elementi di maturità compositiva e ottima capacità esecutiva, così come è richiesto nella registrazione di un disco pop contemporaneo che voglia essere preso in seria considerazione. Si poteva forse osare di più nella ricerca di qualche soluzione armonica meno ortodossa o in qualche figurazione ritmica più ricercata dei soliti quattro e tre quarti (o divisioni ternarie simili). Un lavoro di ottima fattura che fa già immaginare un seguito ancora più avvincente.
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La recensione Un giorno all'alba di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-12 17:12:24
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