Tre anni di silenzio spazzati via con un lotto di canzoni che vivono di trascorsi personali e voglia di raccontarsi. Questi i numeri dello "Zero" di Penz.
Matteo Panzeri indossa il nome d'arte Penz per il suo percorso creativo inaugurato, ufficialmente, nel 2015. A seguito di una prima stagione produttiva caratterizzata dalla release di alcuni singoli, arrivano tre anni di silenzio spazzati via da “ZERO”, la più recente pubblicazione che è stata distribuita, a partire da inizio dicembre, attraverso Artist First.
Sono dieci le tracce a comporre la proposta d'ascolto complessiva: il classe '92 di stanza in Veneto plasma un vero e proprio manifesto artistico del suo pop d'autore, contagiato (nel modo più piacevole del termine) da respiri rock e ritornelli avvincenti. Il disco gravita di continuo tra due estremi: da un lato la necessità e l'urgenza di raccontarsi in modo personale e intimo, dall'altro la capacità di riuscire a rendere il proprio registro espressivo condiviso e universale perché figlio di momenti, incertezze e situazioni che tutti, in grado minore o maggiore, si sono ritrovati a vivere. Penz racconta la vita con parole immediate e senza troppi giri di parole, ponendosi su quelle atmosfere da cantautore che rifiuta l'ampollosità per approcciare con efficacia i timpani del fruitore.
Per un album il cui singolo d'esordio si intitolava “Fine”, è certamente significativo valutarne la resa sulla lunga distanza: Penz riparte alla grande con un disco che ha personalità e si rivela organico e coerente senza scadere nella monotonia; strada spianata verso ulteriori episodi che sapranno confermare i buoni sentori che si sono sviluppati ascoltando “Zero”. Ne siamo fiduciosi.
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La recensione ZERO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-12-28 03:00:00
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