Nel suo ultimo lavoro Gaia si racconta con sincerità ed eleganza, esplorando tutte le sfaccettature della sua anima.
“L’equatore qui fa una linea che va dal Brasile ai campi di grano” canta Gaia in Salina, e frase più adatta a descrivere Alma, il suo nuovo disco, non potrebbe esserci. L’album è, come anticipa anche il titolo, l’anima della cantante, senza censure e senza alcun tentativo di nascondersi, un racconto intimo dove si alternano italiano e portoghese, le due lingue che rappresentano il suo universo; utilizzare entrambe vuol dire riuscire a raccontare attraverso l’una quello che l’altra non riuscirebbe ad esprimere, superando la barriera linguistica con una sincera introspezione.
Alma è un disco pop, nasce per funzionare sia ascoltato in modo attento nelle cuffie sia di sfuggita in radio, ma non per questo è banale o poco raffinato: c’è stata un’interessante ricerca nella produzione e nelle sonorità, unendo basi urban a melodie che richiamano una bossanova più tradizionale o un sound di ispirazione tropicale. Non mancano i feat con colleghi provenienti da mondi molto differenti tra di loro, come Gemitaiz, Tedua, J Lord, Sean Paul (che con Boca ha realizzato una delle canzoni più ascoltate negli ultimi mesi).
Tra tutte le collaborazioni presenti nel disco però, quelle più interessanti sono con Margherita Vicario e Francesca Michelin, in Ginga, un pezzo dal ritmo viscerale e profondo, e con i Selton, dove in Io e Te (De Leve) è ancor più evidente l’intesa non solo musicale ma anche a livello personale, in un rapido intervallarsi di lingue che diventano una dolce combinazione di malinconia ed accettazione.
Per quanto ogni featuring sia ben costruito e pensato, in questo album così personale sono i pezzi dove Gaia si trova da sola a rendere in modo concreto tutta la sua forza. Rispetto al passato, dove comunque non è mai mancata l’attenzione nel creare un personaggio e al far brillare il più possibile la bellezza della sua voce, è riuscita a liberarsi di tutte le maschere che non le appartenevano, raggiungendo una nuova consapevolezza riguardo al proprio lavoro e al modo in cui mettere in musica le emozioni.
Alma è il disco della rivendicazione di sé, del ritrovamento della propria centralità nella musica: il tema della femminilità viene declinato in varie forme, esaminandone i differenti aspetti attraverso la spontaneità del racconto della quotidianità e la presa di coscienza delle proprie capacità. Un disco che però non racconta tutti questi differenti aspetti con urgenza, ma con una calma che rispecchia in modo coerente la ricerca della tranquillità nell’anima di Gaia dopo il suo ultimo lavoro.
È un disco nato da un netto cambiamento interiore raggiunto dopo un momento complesso. Non ci sono più freni nel raccontare l’amore, la tristezza, il piacere dei momenti in apparenza più comuni, la sessualità, come in Pomeriggio, o la solitudine e l’incertezza, come in Sem Tu, brano che chiude il disco: la melodia è tra le più semplici, ma risulta intenso per il coraggio di non mostrare solo emozioni positive.
Un lavoro trasparente, che riesce ad incantare con la sua grande eleganza per mostrare tutte le vere sfaccettature dell’artista.
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La recensione Alma di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-10 12:59:00
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