Convincente il secondo disco dei Labobros
Quando si ha a che fare con dischi di questo tipo, ovvero con veri e propri album-fiume la scelta, per il recensore di turno, si riduce a due opzioni: o andare, in maniera più o meno filologica, a ascoltare ogni singola traccia, fermarsi, consultare la bio dell'artista e poi ripartire, oppure, come seconda possibilità appunto, lasciarsi travolgere dalla "montagna" sonora. Per quanto mi riguarda ho imboccato la seconda strada e debbo dire di essere rimasto soddisfatto.
Il secondo disco dei LABOBROS è infatti un lavoro decisamente "di livello", che conferma come il duo acustico abbia ormai raggiunto uno status internazionale. A conferma di ciò vi invito a ascoltare il pezzo numero sei, ovvero Tramonto giapponese, a mio avviso la traccia migliore dell'intero disco, sia per motivi di "mera" esecuzione (davvero ottima) sia per l'arrangiamento, veramente ben ideato.
Al netto di queste belle parole, che possono essere estese anche per l'inizio e la parte finale di Disposable Music and Collectible Razors ho trovato meno interessante o, ancora meglio, meno centrato la già citata "montagna sonica": infatti a più riprese ho avvertito, specie nella parte centrale, qualche traccia "di troppo" o comunque non a livello delle migliori. Capendo la verve artistica del duo, che certamente non si poteva "ridurre" troppo, avrei preferito un lavoro più focalizzato sui loro punti forte: come ad esempio Queijo Do Mar che nella sua, relativa, semplicità dimostra come i LABOBROS possano essere "grandi" anche senza strafare.
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La recensione Disposable Music and Collectible Razors (2021) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-07 08:04:30
COMMENTI (1)
Grazie mille @EleuteriovonNestor per la recensione e per il personalissimo, interessantissimo punto di vista e per le parole di elogio, che fanno sempre bene al morale e anche un po' al cuore :-)