Sick Luke apre le porte della sua cameretta per farci assistere a una folle festa incantata, piena di giochi di luci e ombre e talmente magica da essere un sogno
"Non puoi capire, non sai cosa ho visto. C’erano Ernia e Geolier che cantavano una ninna nanna dark all’interno di una cameretta in un castello inquietante, con animali strani, tanti pipistrelli, falene, poi c’erano Pyrex, Capo Plaza, Tedua e Shiva che facevano una gara di Formula 1 con queste macchine tutte distrutte mentre c’era un temporale, poi scappavo e entravo in una stanza piena di oggetti orientali e li c’erano Tony Effe e Ghali. Poi uscivo di nuovo e finivo in una foresta dove c’era una ragazza che ballava con Chiello e Madame che suonavano e senza accorgermene finivo in una spiaggia. Dopo un tuffo, sott’acqua mi trovavo in una specie di videogioco dove avevo 3 vite e Pop X e Cosmo che cercavano di mangiarmi e mandarmi al funerale. Poi c’erano Fibra, Jake e Izi che in tutto questo mio affannare mi guardavano scappare. No veramente non hai idea. Un sogno pazzesco’’.
A fine ascolto mi ritrovo un po' così, come se mi fossi appena svegliata, e con la necessità di dover raccontare quello che mi sono trovata davanti tutto d'un fiato. Perché alla fine è così che X2, il primo disco di Sick Luke, pubblicato da Carosello Records, conquista: una carrellata dei migliori nomi della scena pop, urban e rap italiana, in collaborazioni che creano sound divertenti e inaspettati. Il risultato è un disco che riassume le influenze musicali del producer, partendo dalla trap passando per l’ indie, fino ad arrivare al pop.
Da artisti che conoscevano già bene l’antro del farfastrello a cantanti completamente estranei al suo immaginario, X2 è l’album che sancisce un momento di apertura creativa per Sick Luke e che rappresenta l’occasione per mostrare il suo universo sonoro completo, ormai troppo vasto per confinarsi nella galassia della trap. Una varietà che porta a non prevedere cosa mi aspetterà nella traccia successiva. Chi avrebbe pensato infatti di vedere Gazzelle e Tedua nello stesso featuring? O Taxi B e Pyrex in un disco che porta anche una collaborazione con Leon Faun e Drast?
D'altronde è questa la forza e il grande potenziale dei dischi da solista dei producer, il fatto di potersi permettere di fare la parte di quell’amico che organizza una festa a casa invitando persone che tra di loro non condividono altro che una conoscenza in comune. E di solito, si sa, queste feste sono una roulette russa: possono andare bene come rivelarsi un completo flop. Tutto dipende dal carisma del proprietario di casa. E se hai la personalità di Sick Luke di sicuro la tua serata non può che essere vincente. Come questo album.
Una festa davvero, in cui non manca la famiglia del rione, rappresentata da Side, Ketama 126, Franchino e Pyrex, seguiti dai grandi nomi della vecchia scuola come Emis, Fibra, Jake, Luchè, Izi e lo stesso padre di Luke, Duke Montana in persona. Non manca poi chi ha condiviso progetti passati come Mecna e gli Psicologi, fino ad arrivare alle personalità di tha Supreme e Sfera, appena sbarcati dal loro ultimo ritorno al futuro. E ancora: tracce da stadio da cantare muovendo l’accendino assieme ad Ariete e Mecna, o Gaia e Carl Brave, ma anche collaborazioni che soddisfano quella voglia di trap e piattini e che riportano alla mente i suoni della prima DPG di Dark Album e Succo di zenzero. Non mancano occasioni per sperimentare i sound più disparati: ascoltando alcune tracce sembra di assistere alla colonna sonora di un film horror anni '80, altre hanno un mood molto più dreamy, altre quasi ricordano la house e altre ancora strizzano l’occhiolino a un po’ di drill selvatica.
Le tracce nella loro ordinata successione, creano un alternarsi di chiaro e scuro costante per tutta la durata dell’album. Ascoltando canzone dopo canzone, sembra di giocare con l’interruttore di una lampada. Luce, buio, luce, buio, luce, buio. Un po’ come se questo album fosse una giornata nella quale le nuvole passano velocissime davanti al sole, raffreddando e riscaldando l’atmosfera. Ecco che il suono è così aggressivo in Clochard, mentre subito dopo in Sogni matti sembra di essere in una spiaggia, con l’ukulele che concilia il sonno.
È chiaro come ogni artista, ogni traccia sia un’occasione per Sick Luke per creare un immaginario nuovo e per dimostrare la sua abilità nel dipingere qualcosa di potente spaziando in ogni genere musicale, senza perdere la sua identità. Proprio qui sta la magia: tutto riesce ad essere coerente grazie al suono e al genio diviso tra bene e male, tra giorno e notte, di Sick Luke, come se volesse fotografare la scena musicale italiana in tutta la sua complessità, divisa e unita negli estremi, che tenta di superare ogni confine di genere creando qualcosa di organico.
X2 è l'opportunità per Sick Luke di accoglierci nella sua sua cameretta, come se volesse mostrarci il suo mondo fantastico. Un posto magico, privato, dove alcune persone possono entrare, altre invece non sono ammesse e devono starne alla larga. Quasi lo so vede un ipotetico "vietato entrare" all'ingresso, per rendere quel luogo ancora più speciale, esclusivo, un posto sicuro. È quindi un atto di coraggio aprire le porte, come se fosse un simbolico passaggio verso l'età adulta per diventare grandi. E Sick Luke, ormai, lo sta diventando davvero.
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La recensione X2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-07 00:00:00
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