Un lavoro curato e intelligente, a cavallo tra cantautorato pop e rock sporcato di folk esotico
‘Poveri noi’ è il secondo lavoro in studio nato dall’incontro tra Lorenzo Garofalo, in arte ULULA, e i musicisti che sono poi diventati la band La Foresta. Una genesi da sottolineare, perché queste sette tracce hanno il sapore di una raccolta dove si incontrano una fisionomia forma canzone cantautorale, anche con una marcata tensione melodica pop, e un impianto da robusta band rock. Un suono raffinato, che, complice una produzione di ampio respire, accoglie sonorità folk, archi e tastiere, contaminazioni globali (Sulle Spalle Dei Giganti, il blues desertico di Non Esiste Niente, con la sua inattesa parentesi pseudo-industrial), e su cui si adagia un discorso melodico e di strutture fortemente improntato all’orecchiabilità. L’effetto può sembrare straniante o vagamente ruffiano sulle prime, ma alla fine si tratta, invece, di un matrimonio felice; celebrato anche grazie all’ottima prestazione vocale di ULULA, versatile e graffiante al momento giusto, e ad un discorso testuale che tocca con garbo, forse anche con un pizzico di didascalicità che può ben passare per immediatezza, temi di ampio respiro e interesse politico. A partire dalla questione migratoria, al centro anche della collaborazione con l’associazionismo di settore da cui è nato il video del singolo Poveri Noi. In meno di mezz’ora ULULA e La Foresta mettono insieme un album con diverse facce che guardano al cantautorato impegnato, alla rielaborazione folk rock e ad un pop italiano intelligente e curato, con un sound caratteristico che riesce comunque a mantenere un’immediatezza e una fruibilità importanti: al secondo ascolto è difficile che non sia rimasto incastrato nell’orecchio almeno qualche passaggio di ogni singolo brano e, per un lavoro che non risparmia su arrangiamenti e cura del dettaglio, si tratta di un risultato da non sottovalutare.
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La recensione Poveri Noi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-26 20:09:26
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