Raccontare storie ricche di dettagli e con arrangiamenti a contrasto, ricche di ironia e umanità, tra Jazz e Teatro-Canzone
Gino Scarpellini ha una capacità ipnotica: raccontare storie con precisione chirurgica nelle parole. Senza lasciarsi sopraffare dal genere musicale che in quel momento si è preso in prestito per raccontarle, senza nemmeno prestare il fianco alla soluzione più semplice, Passo per passo è sorprendente proprio perchè affida una tematica all'ultima ambientazione sonora che immagineremmo.
La follia viene raccontata con una Bossa rilassata, ad esempio, ma di queste scelte a contrasto tra storia raccontata e colori utilizzati per disegnarla, la più riuscita è certamente Sul treno per Buchenwald, un piccolo romanzo ricco di dettagli e di speranza di un testimone dell'Olocausto, che ancora sogna di sposare la sua amata. Una canzone che segna chiaramente l'episodio più importante del disco che stordisce e commuove all'ascolto, così come Cane, che narra con umanità e desolazione la tragedia dell'abbandono.
Non manca l'ironia, come in Da Nonno A Nipote o un quasi ragtime d'altri tempi su cui è messa una sorprendente Poesia a Memoria imparata nel 1982 che farà scorrere una lacrima agli appassionati di calcio, argomento che torna in Rosaincurvanorde: brani quasi vicini al teatro canzone di Flavio Oreglio, mentre si avvicina a Bertoli o al Sergio Caputo più jazz quando il racconto è introspettivo – A Volte –
Di certo, dopo le undici tracce di Passo Per Passo, si ha l'impressione di essersi riempiti di storie che sembra di conoscere benissimo, anche se ci si è stati dentro soltanto per pochi minuti.
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La recensione Passo per Passo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-17 00:04:00
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