Gabriele Dalena, in arte About Blank si presenta col suo primo viaggio musicale, dandogli il suo stesso nome d'arte. Il cantautore pugliese ci offre una raccolta di nove brani alternative d'autore.
Balza subito all'orecchio il suono della chitarra di About Blank, un suono che lo caratterizza dalla prima all'ultima canzone. C'è una ricerca minuziosa sia nei suoni di elettrica che in quelli di chitarra acustica. Ogni nota di ogni arpeggio ha un peso specifico importante ed è un passo verso un viaggio fatto di paesaggi sonori sconfinati, di capacità di dipingere scorci quasi ambient.
Tutto il disco si caratterizza per la sua "lentezza" metronomica, che è una caratteristica anche questa certamente cercata e ponderata. Solo in questo modo infatti si mettono in moto dei procedimenti psicologici che mettono l'ascoltatore nella posizione di sviluppare pensieri e immagini di pari passo con la musica che scorre. In questo senso l'ascoltatore che non segue i testi in inglese non è tagliato fuori dalla possibilità di comprendere un testo, bensì ha la possibilità di crearne uno totalmente indipendente dalla lingua ed esclusivamente emozionale.
C'è una continuità strutturale tra tutte le canzoni della raccolta ed è quella "ad aggiungere". Si parte sempre da un'idea sonora scarna, che va pian piano ad arricchirsi creando un lento climax crescente che esplode sempre nei finali, dove si raggiunge il massimo dell'intenzione musicale e del volume.
Una menzione a parte merita la voce che si muove sempre in una situazione di comfort zone, senza andare a rischiare i limiti della propria estensione. Anche questa è una scelta azzeccata, perché il risultato è quello di sentire uno strumento perfettamente integrato nell'arrangiamento. Non un protagonista appariscente, quanto un narratore discreto. Ottimo il timbro, perfetta la pronuncia, straordinaria la compostezza nell'offrire una così grande quantità di pathos.
In conclusione About Blank è un primo disco già molto maturo che non utilizza colpi di teatro o effetti speciali per ammaliarti, non ne ha bisogno. Si tratta di un album intimo ma con una forza straripante. Come detto sopra, forse pecca di escursione metronomica, perché contiene tutte ballate molto lente ma anche questa è una scelta stilistica. Non si può sperare di mettere d’accordo tutti, tanto vale cercare di essere d’accordo con se stessi! L'ascolto di questo disco risulta molto fluido grazie anche all'ottimo lavoro di produzione e agli arrangiamenti quasi vellutati, che scorrono lasciando addosso un senso di morbidezza quasi consolatorio.
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