Come già successo per i compagni d’etichetta Small Jackets, il quartetto veneto degli Ojm non sposta di molto il sound a cui ci ha ormai abituati dal 2000, anno in cui pubblicava l’esordio su etichetta Agitato. Da allora i ragazzi sono cresciuti, non solo anagraficamente, tanto da convincere uno dei monumenti viventi della scena rock‘n’roll mondiale - ovvero Michael Davis degli Mc5 - a mettere le mani sul disco di cui vi andremo a raccontare.
“Under the thunder”, infatti, conferma le aspettative e si rivela un album in cui probabilmente mancherà l’effetto sorpresa - e sarebbe da ipocriti cercarlo qui dentro! - ma che nella sostanza ci consegna una band che si confronta con il genere e la storia senza vergognarsi, anzi alzando la posta in gioco dove possibile. Quindi riff a manetta, chitarre in bella mostra e ritmiche serrate per 11 canzoni che quasi mai - stranamente - sfiorano il tetto dei 4’; eccetto due casi, ovvero “Starshine” e “Brant B” (un tributo a Brant Bjork, uno dei fondatori dei Kyuss che ha collaborato in precedenza con la stessa band), dove il ritmo rallenta e la musica va verso una deriva psichedelica, come d’altronde è lecito aspettarsi in un genere che ha da tempo codificato standard e variazioni sul tema.
Però, bisogna ammetterlo, i quattro, probabilmente con l’aiuto del produttore, non incappano nei cliché del genere e ci regalano tre quarti d’ora di stoner ‘made in Italy’ di tutto rispetto. Fermo restando che sul palco continuano a dare il loro meglio, “Under the thunder” è un buon pretesto per andarli a sentire.
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La recensione Under The Thunder di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-03-05 00:00:00
COMMENTI (1)
grandi ragazzi, continUATE COSì