Luca Cappelli, Emiliano Calducci e Claudio Marziale si aggiudicano il concorso Musicattiva 2005 del Renfe di Ferrara e si vedono alle prese con il premio del concorso: la registrazione di un EP di sei pezzi presso lo studio Natural Head Quarters di Ferrara. Registrato e mixato da Max Stirner e Manuele Fusaroli in varie sessioni. Prima, suonavano in un freddo capannone nella provincia pisana e, tra playstation e improvvisazioni, fissavano pezzi cantati in inglese. Senza cristallizzarsi in un genere, spaziando dal blues, al folk, allo swing. Ma sopraggiunge il premio e l’estate.
In una torrida notte ferrarese (il caldo ti esaurisce ed arrivi spesso al fondo del pozzo dell’anima, passaggio pietoso, ma catartico) vedono il fantasma di Francis Rossi (chitarrista Status Quo) ammonire: “Ahò, parla come magni”. E decidono così di tradurre i loro testi in italiano.
L’EP s’intitola “Fuori Fuoco”. Il gruppo si chiama Kif, che sa tanto da Cif. Un bel riassunto del rock italiano e non solo degli ultimi 30 anni, saltando gli ’80. Rock di matrice anni ’70, compresi arpeggi alla Can e svirgolettate alla Santana. Timbri che toccano i Pavement e i Motorpsycho nei pezzi migliori. Nei peggiori si sente l’eredità italiana degli ultimi Litfiba e Negrita. Rispecchia il bel rock che per vendere si scioglie in qualche compromesso. Non sono alternativi, sono il punto di convergenza tra melodie rock e liriche scritte a tavolino, e non manca la traccia sperimentale con voce recitante. L’EP è completo, le canzoni si lasciano ascoltare, e potrebbero copulare con menti disseminate in tutte le scale, compresa la scala più larga. Anche se i più difficili ci copulerebbero solo saltuariamente.
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La recensione Fuori Fuoco di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-09-18 00:00:00
COMMENTI (10)
il meglio è il batterista!!!:[
Bravi!!! Da consigliare a tutti quelli che si sono sparati i concerti dei Pearl Jam o che hanno nostalgia dei leggendari Screaming Trees del buon vecchio Lanegan!
A me fa impazzire la voce basculante del cantante, sospesa in quel suadente limbo che aleggia a metà tra il carisma cromato del primo pelù e le impennate evirate del grande concato. E' un brivido continuato
A me garbano.
Vediamo un po': indiepop nervoso e malato, cieli aperti, aria pura dei colli, Francis Rossi e Afterhours, Manuel Agnelli e Paolo Righetti, concitazione, brezza, raffinata malinconia, doccie tra tette cinesi, anglofilia citata e distante, ozio, nudità.
La materia prima come vorremmo che fosse, come agli inizi della musica: una esemplare rivelazione.
ce groupe me fait kifer!
Una volta tanto un po' di sano rock sanguigno!
Basta con il post rock triste e lacrimoso!
Ma secondo voi cosa vuol dire: "L'EP è completo, le canzoni si lasciano ascoltare, e potrebbero copulare con menti disseminate in tutte le scale, compresa la scala più larga. Anche se i più difficili ci copulerebbero solo saltuariamente"????
Molto belle le canzoni, raramente in italia si sentono chitarre così toste.
Sarebbe bello sentirli dal vivo!
Grande musica. Strano non siano ancora famosi visto l'originalita' e musicalita' propostaci con questo stupendo album. Ottime schitarrate, basso e batteria impeccabili, voce piacevole, parole belle...
Complimenti Luca&Co. Ottimo lavoro!
beh cazzo non male costoro!