Un disco prezioso che torna dal passato più affascinante e potente che mai.
Milano, 1991. Questo è il punto di partenza per parlare di questa chicca del nostro panorama underground, riesumata per un trentennale (in realtà gli anni sono 31) che ci porta indietro di varie epoche musicali, sociali, politiche. Siamo nella Milano dei movimenti antagonisti, dei centri sociali autogestiti e delle occupazioni.
Chi scrive non ha memoria di quel periodo, me ne rammarico abbastanza ogni volta che mi tocca riportare su queste righe i fasti e i nefasti del tempo che fu. Nel '91 chi scrive era appena nato, c'erano invece i Free The Nation, cult-band meneghina che proprio in quegli anni stava vivendo pienamente i circuiti underground autogestiti e le "prove aperte" nella saletta del Leoncavallo. In un ambito musicale dominato dal punk-hardcore, i FTN erano la band borderline, affascinata dal blues e dallo splendido rumore degli MC5 e degli Stooges, insomma roba per veri intenditori della ribellione sonora.
Il disco in questione uscì in una tiratura limitata di mille copie, qualità scarsissima ma tantissimo amore. Oggi ce lo ripropongono pulito, senza la polvere di allora e forse senza nemmeno lo spirito dei tempi, ma è comunque una grandissima occasione per rituffarsi in un passato che oggi sembra quanto mai lontano.
E allora lasciatevi catturare dalle atmosfere raffinate de "La sagra dei cammelli", in cui il blues e il prog sembrano amici come non mai per poi esplodere in un crossover dall'anima punk oggi dimenticato. E che dire di "Street Jazz"? Pazzesca. Sembra di vedere Iggy Pop alle prese con un nuovo brano degli odierni Black Midi.
Scoprite questi tesori e abbiatene cura.
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La recensione Free The Nation 30th Anniversary Special Edition di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-04-07 19:06:05
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