...un cd veramente autoprodotto, masterizzato in casa, in copertina una foto bianco e nero stampata grezza... dentro un foglio con i testi e qualche info sul cd... ottimo approccio, con la diffusione dei masterizzatori sparirà il demotape e arriverà il democd fatto in casa? boh. Contiene quasi mezz’ora di rock in 8 tracce in cui chitarre + basso + batteria accompagnano i bei testi di Mario Pigozzo Favero, mente del gruppo. Il rock dei Valentina Dorme non segue i canoni italiani e suona un po’ come il rock alternativo americano. I testi sono molto introspettivi e raccontano storie di sentimenti e di sensazioni... son costruiti come poesie e possono stare in piedi anche da soli, senza musica: “una svista/ mio amore tenue/ ma sufficientemente volgare/ un vago desiderio di tenerezze serali/ di labbra inesplorate/ regno di così frequente/ gocciolare” (da “una nuova tregua”)... ehm... ho citato ‘sto pezzo non a caso, perchè i testi sono ricchi di accenni a stati d’animo molto personali e molto intimi... visti con occhi romantici e allo stesso tempo un po’ malinconici (di chi soffre per amore ma non vuole smettere di soffrirre, capito?). Un disco che forse si apprezza di più da soli per la sensibilità con cui i testi sono scritti.
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La recensione Giorni spesi a guardare le siepi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-11-21 00:00:00
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