Verdena AMERICA LATINA (music inspired by the film) 2022 - Strumentale, Rock

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Una sinfonia del disturbo fatta di diciannove movimenti, il ponte dei Verdena col cinema dei D'Innocenzo

La storia oramai la sappiamo: i primi contatti coi gemelli D’Innocenzo, la riesumazione del materiale inedito del 2011, la selezione, il rimaneggiamento. AMERICA LATINA (Music inspired by the film) non è il nuovo album dei Verdena, tanto atteso da essere divenuto creatura mitologica dalla gestazione interminabile, ma è una nuova piccola testimonianza della grandezza del trio di Albino.

Non esiste un modo univoco per fare musica da film. Ci sono scuole di pensiero, colonne sonore con orchestra, con canzoni famose, con formazioni funk rock di derivazione jazz all’italiana. Tutto giusto. Ma guardando l’ultimo angosciante film dei gemelli si ha la sensazione che la tendenza dei Verdena di fare le cose a proprio modo sempre e comunque abbia raggiunto il suo culmine ideale. Ad accompagnare la discesa negli inferi del dentista Massimo Sisti ci sono una ninna nanna, qualche voce di spettri, e il martellare di strumenti su una superficie. Visto il film e la sua essenzialità è stato necessario essere iper essenziali nella musica. Ci vuole grande sensibilità per capirlo, e per saperlo fare soprattutto.

Ma c’è dell’altro, perché il disco non contiene solo la colonna sonora, che durerebbe una manciata di minuti. AMERICA LATINA è l’assemblaggio musicale di ciò che sta intorno al film dei D’Innocenzo. Una sinfonia del disturbo fatta di diciannove movimenti che si intitolano o BRAZIL o SCINTILLATORE, fatta eccezione per le due LULLABY e STAGNO BRADO, centro quasi esatto del disco, cento secondi di lattigine ambient che provano a lavare il campo per il secondo atto.

Ogni bozzetto di questa raccolta prova ad operare il riempimento di un micro vuoto, nel tentativo di esaurire le gamme sonore al commento di un’opera che è altro rispetto alla musica. Come se nel creare un ponte mediale i Verdena si siano sentiti in dovere di sopperire ad un horror vacui. Ed è per questo che sebbene siano variazioni di tre soli temi le tracce di AMERICA LATINA divergono con violenza. Tra gli scintillatori emergono su tutte Carnitas, nenia acustica sospirata con percussioni in lontananza, Bambola a gas, un gioco distorto tipicamente verdeniano, e Kurt Cobain, fine ufficiale dell’incubo fatta di rumori. Mentre dall’altro lato della barricata ci pensano i fischi di ZZ e l’eco pianistica di Bramante a farla da padrone.

I Verdena continuano nella missione di non voler mai accontentare nessuno, emanando musica soltanto per necessità, sotto gli stimoli giusti. E il grande cinema di questi due pazzoidi è più che un grande stimolo.

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La recensione AMERICA LATINA (music inspired by the film) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-24 18:09:42

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