Quando hai troppe parole da dire, ma veramente tante da volerle dire tutte insieme senza riuscire a scegliere quali prima e quali dopo. Beh. Il più delle volte succede che stai zitto. In silenzio. Inchiodato da una ricchezza emotiva che si tramuta per assurdo in imbarazzante mutismo. Stai a rigirartele nelle testa quelle parole, a godertele quasi. A farle galleggiare aspettando che siano loro a decidersi ad ordinarsi ed uscire. Come giovani ballerine che provano e riprovano davanti allo specchio anche se sono pronte da tempo per lo spettacolo. E' andata così con questo cd dei Valentina Dorme. L'ho ascoltato (mesi fa ormai) e…. Giorni e giorni senza riuscirne a scrivere nulla. Ma proprio nulla. Solo ascoltare. Ascoltare. Ascoltare. Fino ad oggi quando, chissà perché, dopo l'ennesimo ascolto, trovo il miracoloso spunto per farne finalmente la canonica recensione. Ok. Lo dico subito così mi tolgo il peso: questo cd è straordinariamente bello! Ma bello davvero. Bello come quando entri in un negozio con l'unica intenzione di comprare un cd, quel cd fra mille, lo compri torni a casa lo metti nel lettore e…ed è bello! Bello! Bello come te lo aspettavi che fosse! Così, uguale identico. "Nuotare a delfino" dei Valentina Dorme è un cd bellissimo! Dopo un lavoro d'esordio "Giorni spesi a guardare le siepi" (anche quello letteralmente folgorante), i 4 veneti tornano con 17 brani (17!!!) e si riconfermano a livelli altissimi. Davvero mi chiedo come sia possibile che nessuna casa discografica si sia ancora accorta del loro straordinario talento. Sul serio. Non esagero se dico che da qualsiasi angolatura lo si voglia analizzare (dalla grafica alla produzione agli arrangiamenti alle melodie ai testi) questo "Nuotare a delfino" è una delle migliori cose IN ASSOLUTO più belle uscite quest'anno nella nostra italietta…Se vi piacciono le chitarre nevrotiche e il gusto decadente dei Marlene Kuntz, la semplicità "spartana" e la poesia minimalista e diretta dei Massimo Volume, i testi dei Virginiana Miller, la genuinità degli Estra…beh, non vedo come potete continuare a non conoscere i Valentina Dorme. Le loro canzoni sono parabole quotidiane, episodi di struggente e malinconica poesia. Poesia! Delicata e livida e tormentata e torbida e ruvida e dolce e romantica e puttana. Vissuta. E il più delle volte persa e perduta. Cioè poesia quando fa rima con vita, e viceversa. Niente a che vedere con l'arroganza o la boria che porta noia di parecchio poetare (o fare musica) moderno.
Inizi con Agorà e già ti trovi a urlare al cielo "questa non è la mia vita", passi a Falò di querce e sei dentro a un teatro e alle sue comparse illuminate da un benevolo addetto-luce. Poi arriva la sensuale e amara constatazione di Traffico "sceglierei te/rischiando di veder sciupare aderenze migliori/ alle gonne ai fianchi" Passi da Piloti part time "la nostra stanza / come la pista d'atterraggio/ vuota/ la sera non si adatta al volo" e ti infrangi nella struggente Resa, cosa resta da dire negli attimi che seguono la fine di una storia d'amore? "smettere di parlare e scrivere/ ecco le nuove sevizie/ tutto senza spiegazioni/ senza dirti alcunchè". Giusto il tempo di un ricordo di quel momento dell'addio "ecco la lacerazione/ necessariamente breve/ necessariamente opera mia", annegato tra malinconia e rabbia, in Are you lost? e siamo già pronti a raggiungere un nuovo sognato e lontano amore in Raggiungere Firenze , carichi di aspettative e sogni "spero al mio arrivo/ in una stazione deserta/ nulla attorno/ tranne i miei baci e te". Ma c'è la noia che minaccia con la sua lugubre ala l'animo sensibile dell'innamorato in Tra le dalie , è solo un attimo, dilatato dalla piccola perla strumentale Ultime lettere da Madrid , e poi violentato dal ritrovato vigore in Ugo Spirito ma soprattutto dall'accettazione della sconfitta che diventa eroica in Cosa dirò domani "ho deciso ora basta/ senza difficoltà tornerò la persona di prima/ (…) e penserò a tutt'altro/ d'ora in poi la sera". Si arriva col cuore che batte a mille a La mia unica attesa … e lì ti sciogli! E' sul serio una delle più belle canzoni d'amore che io abbia mai sentito! "non so immaginare per la mia bocca/ labbra più morbide/ saliva più dolce" . Non ti sei ancora ripreso e arrivano i colpi finali, al cuore, diretti. Definitivi. La grandiosa, quasi liberatoria esplosione di Finchè non sceglierai me "rimanderò la partenza/ se necessario di secoli/ farò la scelta cruciale/ con un ritardo di anni" e di Queste novità "sii prevedibile e deludimi/ questo in sintesi mi aspetto da te". Infine lo sguardo dolente, ma non per questo meno attento o partecipe, ai ricordi di un passato che ritorna alla memoria in Atene: primo pomeriggio "da anni appoggio le ginocchia/ a pochi centimetri dalla porta/ cerco di capire cosa succede al di là". Va a chiudere il cd la versione unplugged, di La mia unica attesa che toglie l'ultimo fiato rimasto nei polmoni. A questo punto il cuore non regge più e scoppia. Morte lieve. "Una delizia che svanisce". Et voilà, signori e signori: "Nuotare a delfino" dei Valentina Dorme. Disco bellissimo. Autoprodotto dall'inizio alla fine. Scritto ed arrangiato con uno stile e una capacità da fare invidia a parecchi prodotti "ufficiali" che ci vengono propinati a ripetizione dai nostri sordi network nazionali. Prodotto maturo, probabilmente un filo più ostico dell'altrettanto splendido "giorni spesi a guardare le siepi", però indubbiamente affascinante. Che dire… Consigliato! Consigliatissimo! Altrochè. Ascoltatelo a ripetizione, vi svelerà i suoi segreti poco per volta. Fino a che non riuscirete più a separarvene. Lo giuro.
Aggiungo anche un altro commento. (beh,
lei se avete letto il mio pezzo su arezzowave la conoscete già… )
"Che ultime lettere da Madrid è il pezzo più bello.
Che l'importante è vibrare.
Che alle volte non si può che tacere.
Il talento che non ho e che non hai" (maisha)
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.