Melodie intense e coinvolgenti in un album in grado di ricreare atmosfere e viaggi spaziali.
Quante volte ci siamo ritrovati ad ascoltare storie di missioni spaziali che hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso? Quante volte abbiamo sentito la storia di Gagarin, o delle vittorie e dei fallimenti di USA e URSS?
I Lunokhod, band che prende il suo nome dai rover lanciati dall’Unione Sovietica per l’esplorazione della Luna sempre in quel fatidico 1969, hanno creato un concept album sulla sfida delle due superpotenze per arrivare alla conquista dello spazio. Ogni canzone, attraverso sonorità elettroniche e psichedeliche, spesso accompagnate da frammenti dei discorsi di leader e rappresentati delle due nazioni, riesce a rendere con intensità e partecipazione le atmosfere che hanno accompagnato gli avvenimenti.
Si parte dai centri spaziali, sperimentando con suoni e rumori che rimandano al continuo lavoro che vi si svolgeva. Si passa poi ad operazioni riuscite, come in 1969, dove viene reso attraverso l’ipnotica melodia il vagare lento nello spazio, ma anche per sconfitte, come in The Fall, dove la sirena d’emergenza finale amplifica lo stato di paura e tensione costruito nella canzone dagli strumenti.
Vengono affrontate la costruzione e l’esplosione della bomba atomica, senza retorica, ma partendo dalle emozioni quasi sospese nel momento della creazione, in Oppenheimer, arrivando alla definitiva decisone del lancio in Fat Man.
La potenza espressiva dei brani di Paper Tiger / Atomic Teeth riesce a stupire sin da subito, trascinando con le sue melodie ossessive in un ascolto coinvolgente. La preoccupazione, il terrore per l’ignoto, la bellezza e l’immensità dello spazio, riescono a trovare concretezza nella musica.
Quello che i Lunokhod hanno creato è un viaggio nella storia, un documentario sonoro, un’avventura, drammatica ma allo stesso tempo sublime, nella quale ogni canzone invita ad immergersi.
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La recensione Paper Tiger / Atomic Teeth di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-13 19:41:00
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