Sette canzoni che ci riportano al marzo di due anni fa, quando tutto si è messo in pausa.
Negli ultimi due anni il panorama musicale italiano è stato letteralmente invaso da esperienze legate alla pandemia, dai dischi nati in casa durante il primo lockdown a canzoni che ci hanno parlato e raccontato centinaia di vicende personali sull' isolamento e la solitudine.
Il ritorno discografico di Iopellegrino è soltanto l'ultima di una lunga serie. Il titolo è inequivocabile: Stand By Milano. Quasi una risposta diretta al famoso slogan "Milano non si ferma", durato pochissimi giorni per poi deflagrare nella cruda realtà di quel marzo 2020. Iopellegrino ci riporta indietro di due anni, a rivivere una chiusura forzata che resterà comunque indelebile nei nostri ricordi. Lo fa con un cantautorato pop personale, ideale seguito del debutto L'amore nel 3002 uscito in un "lontanissimo" 2019. Si tratta di sette brani che ci raccontano a mo' di romanzo epistolare quei giorni tremendi, cercando una strada intima e meno generalista possibile. "La domenica Milano" e "Rumori in una stanza" sono fotogrammi immediati, plasmati attraverso sonorità che richiamano la nostra tradizione, dal carissimo Battisti alle più recenti esperienze di Dimartino, Giorgio Poi e Colapesce. "Netflix" è la sintesi della nostra epoca, raccontata con parole semplici e filtrata attraverso una realtà che sembra essersi fermata tragicamente. Il brano migliore, però, sembra essere proprio "Contatto", termine mai così tanto utilizzato come negli ultimi ventiquattro mesi, al punto da diventare pericoloso e da arrivare ad assumere significati diversi, proibiti, violentati rispetto a quello originale. Arrangiamento secco, melodia che ricorda vagamente quella de "La musica italiana" di Calcutta e Giorgio Poi (altra fotografia semplice e neorealista della nostra storia recente) e un testo essenziale, fortemente evocativo di tutti quei sorrisi che non ci siamo dati e che ora nascondiamo dietro le mascherine.
Il secondo album di Iopellegrino è il risultato di una ricerca personale, un'analisi di se stesso nei giorni più difficili, una lettera a chiunque arrivata con due anni di ritardo, perché la musica non è mai stata un bene essenziale dal 2020 in poi.
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La recensione Stand by Milano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-02-26 08:13:12
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