La capacità di ballare sulle proprie tristezze è (anche) una questione di Chimica.
Tra le migliori penne del nuovo cantautorato femminile italiano, Ditonellapiaga gioca di continuo con la possibilità di ballare sulle proprie tristezze, di giocare con l'eros senza morbosità e con disarmante realismo, di costruire bop con le metriche e le ritmiche complesse anche nei brani più introspettivi, sulla scia di Charlie XCX, Jessie Ware, Robyn senza rinnegare venature blues e una scrittura classica – Non ti perdo mai, Come Fai, Dalla terra all'universo – e, soprattutto, una splendida vocalità caldissima.
Quando torna a riferimenti italiani, punta alla trasgressione sporca e non patinata di Rettore, con cui condivide il palco dell'Ariston e quella Chimica che, al netto della Kermesse, è un miracolo sfacciato che ha catalizzato l'attenzione di chi non la conosceva prima di Sanremo ma anche perfettamente coerente con il percorso già avviato con gli altri EP del progetto, per chi l'ha seguita negli episodi precedenti e conosceva già molte delle tracce di questo album d'esordio.
L'insicurezza di Spreco di potenziale, il glamour di Vogue, le relazioni contemporanee affidate alle Connessioni, il sesso e la psicologa che tornano qui e là, il Carrefour Express aperto a ronzare sullo sfondo delle notti: normalità e quotidianità, riflessione e consapevolezza, tutto raccontato sulle produzioni di BBprod che incorniciano e datano in maniera inequivocabile al 2022 un presente di lotta dentro e per sè stesse, come persone e come donne. Una sfida danzereccia di cui Ditonellapiaga si candida ad essere una delle cantrici più oneste e innovative.
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La recensione Camouflage di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-02 22:36:00
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