Continuo movimento e cambiamento all’interno di un album dove l’obiettivo è perdere il controllo.
“Tutto si trasforma, tutto si trasformerà” afferma BRIGHèLA nel brano che prende il nome dell’album, Metamorfosi, e anche al di fuori del loro contesto, queste parole descrivono alla perfezione il contenuto del nuovo lavoro dell’artista ligure.
Un continuo cambiamento, muovendosi tra generi, stili, passato e presente: dopo un pezzo folk, andando avanti con l’ascolto, si possono trovare anche musica tropicale e brani punk, oltre che canzoni progressive dalla deriva psichedelica. Un disco così ricco corre sempre il rischio di arrivare all’eccesso perdendo di vista l’obiettivo e diventando solo esercizio di stile, ma in questo caso la tracklist è stata ben calibrata.
C’è una grande padronanza tecnica degli strumenti, che risulta evidente in pezzi come Trovarla non è facile, in cui chitarra e basso si rincorrono creando un sound funk rock. In Metamorfosi parte II, strumentale, dopo un inizio acustico a dominare è l'elettronica unita alla potente sezione ritmica, alternando momenti di calma e crescendo che sembrano quasi seguire il movimento di una lenta onda.
BRIGHèLA riesce a creare particolari atmosfere attraverso i suoi testi: l'impressione è di ascoltare delle poesie, o delle antiche ballate, come in Storielle e Pochi passi, in grado di unire l’ispirazione del quotidiano ad elementi della mitologia classica.
Operazione molto particolare è quella di Substança, dove un ritmo tropicale si fonde ad esplosioni punk nel ritornello, insieme a frasi in portoghese alternate all'italiano.
Metamorfosi è un progetto insolito; mantenere coesione in un album dove ogni brano intraprende una strada diversa non è facile. In questo caso, però, sono stati proprio la perdita di controllo e di coerenza a portare ad un interessante risultato.
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La recensione Metamorfosi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-10 10:38:08
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