La mostra della atrocità trash di una piazza di provincia da cui non si riesce a fuggire, raccontata con sarcasmo e punte di psichedelia
Piazza Matteotti, come una torrida piazza in un paesino sperduto nel Sud Italia. È da questa fotografia dai colori caldi che Andreotti costruisce il suo ultimo singolo, dove la sua voce acuta viene avvolta da una strumentale di sporca psichedelia dai forti richiami tameimpaliani.
In Piazza Matteotti emerge una sensazione di prigionia, come nel trovarsi legati ai piedi con delle catene invisibili in un luogo da cui non riusciamo a separarci. Nel guardare il trionfo trash dei tamarri di periferia nel loro punto di ritrovo la scrittura di Andreotti si fa pungente e sarcastica: "Sarà che sono troppo stronzo io, sarà che sono troppo esplicito, sarà che sono arrogante, ma il mio cane che caga è più elegante di voi". È uno sfogo sincero di una visione che si è costretti a sopportare, che prende una forma esilarante e sboccatissima nel momento in cui Andreotti arriva al culmine della sopportazione. Eppure senza mai sembrare troppo esagerata, come se l'arrangiamento ammorbidisse la sferzante ironia del brano con un panno elegante. Al solito, chapeau Andreotti.
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La recensione Piazza Matteotti di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-03-24 13:26:00
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